Lunga intervista della Gazzetta dello Sport a Giovanni Branchini, decano dei procuratori Fifa e vicepresidente dell’associazione europea degli agenti.

La Fifa sta pensando di tenere aperto il mercato da luglio a gennaio. È d’accordo?
"È una proposta condivisibile ma, detta così, significa tutto e niente. Mi spiego: siamo nel mezzo di una stagione che è stata interrotta nel momento cruciale, quando anche le società e i calciatori dovevano prendere le decisioni per il futuro. Ovvio che tutte le attività si siano bloccate, anche quelle di programmazione. Quindi serve, probabilmente, azzerare la stagione, decidere che si ripartirà da capo e intanto trovare meccanismi che consentano ai club di sopravvivere".

Quali?
"Il primo, e forse il più importante, è lo slittamento della chiusura di bilancio al 30 giugno 2020. Chiarisco: si sa che le società devono fare i conti entro la fine di giugno e che, se vi sono dei disavanzi, si deve intervenire con immissioni di denaro che possono derivare da cessioni o da interventi diretti della proprietà. Se si slitta il termine di chiusura, si dà respiro ai club".

Con quali fondi si può fronteggiare il problema?
"Innanzitutto serve che i massimi dirigenti di Figc e Lega si facciano garanti di una proposta comune di salvataggio. E poi Fifa, Uefa e FifPro (l’associazione internazionale dei calciatori professionisti, ndr) i soldi ce li hanno chiusi nelle banche, dopo averli accumulati nel corso di tanti anni. Li tirino fuori".

Che mercato sarà?
"Divertente, scoppiettante. Senza denaro liquido ci si dovrà affidare alla fantasia e io immagino scambi interessanti anche tra grandi club".

Le grandi d’Italia come sono messe sul mercato?
"Non benissimo, ma resisteranno. Il Milan, con la nuova proprietà, mi sembra avviato verso la mediocrità. L’Inter ha speso tanto, rischia di perdere un gioiello come Lautaro e dovrà per forza riprogrammare. La Juve è la squadra più forte, quindi ha un vantaggio tecnico, ma dal punto di vista economico, per arrivare in alto, ha sborsato tanto e il bilancio è deficitario. Ripeto: ci vorrà fantasia. Vedo meglio i club medio-piccoli: penso al Sassuolo, alla Fiorentina, al Toro, all’Atalanta".

Sezione: Rassegna / Data: Sab 28 marzo 2020 alle 11:14 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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