La Juve è inarrivabile quest’anno? Carlo Ancelotti, alla Gazzetta dello Sport, risponde così: "No, la Juve è molto forte, molto continua, però inarrivabile no. Nella mia esperienza di calcio non ho ancora trovato squadre imbattibili. Certo, per stare al passo con la Juve, devi fare miracoli".

La sconfitta a Perugia con la Juve nel 2000 cosa è stata per lei, professionalmente e umanamente?
"Un colpo duro. Soprattutto perché poteva essere la prima vittoria e invece da lì è iniziata l’etichetta di eterno secondo".

Che poi lei fatto presto a smentire, ha vinto ogni cosa ovunque…
"La Juve mi poteva dare questa possibilità e invece, di essere uno capace di vincere, l’ho dimostrato proprio contro la Juve a Manchester. Lei, anzi tu, perché sei juventino?" (chiede all'intervistatore Walter Veltroni, ndr).

Sivori e Charles. Da bambino, nella prima partita che vidi c’erano loro, e persi la testa.
"Io sono diventato interista perché mio cugino, che era andato a lavorare a Milano dal paese, mi aveva portato la maglia dell’Inter quando avevo sei anni".

Quando eravamo ragazzi in effetti l’Inter era uno squadrone.
"La prima volta che ho visto l’Inter era il 1970, vennero a giocare a Mantova e mio papà mi portò ma non abbiamo trovato il biglietto. Mi disse “Torniamo a casa” e io “Ma che torniamo a casa! Stiamo qua”. Mi sono messo davanti ad una porta dello stadio e ho cominciato a piangere a dirotto. Avevo undici anni e alla fine del primo tempo un custode mi ha detto “Se smetti ti faccio entrare”. In quella partita l’Inter vinse 6 a 1. Primo tempo 0 a 0. Mi sono visto tutti i gol. Mio papà mi aspettava fuori".

Sezione: Rassegna / Data: Gio 06 dicembre 2018 alle 10:14 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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