HANDANOVIC 6 - Neanche un intervento degno di nota, 47 minuti di totale relax per lui per prepararsi mentalmente a sollevare la coppa. DAL 46' PADELLI 6 - Bastoni gli evita di subire un gollonzo, poi è lui a chiudere bene su Forestieri. Saluta l'Inter e lo fa in campo da campione d'Italia, giusto così.

D'AMBROSIO 6 - Per lui rischia seriamente di essere l'ultima partita in nerazzurro dopo 6 anni e mezzo, lui ne è consapevole ma gioca con la consueta professionalità dando il proprio contributo alla causa. Si sgancia poco, lasciando campo a Hakimi e preferisce il fraseggio nella sua metà campo.

RANOCCHIA 6 - Tiene a bada Okaka, che ha qualche chilo in più di lui. Anche contro i centimetri e l'esperienza di Llorente fa il suo dovere. Conferma di essere un punto di riferimento non solo nello spogliatoio. Merita di ripresentarsi la prossima stagione con lo scudetto cucito sul petto.

BASTONI 6,5 - Chiude il suo campionato con l'ennesima dimostrazione di una crescita esponenziale. La sicurezza del veterano e la precisione nelle giocate, anche in tackle al limite. Salva sulla linea un pallone filtrato pericolosamente sotto al naso di Padelli.

HAKIMI 6,5 - Si accende a sprazzi, quando Zeegelaar va fuori tempo e gli lascia uno o due metri di spazio. Qualche errore tecnico, ma costante presenza sulla fascia destra soprattutto quando c'è da far girare il pallone. Rischia ma non paga dazio su De Paul, poi si guadagna il rigore. DAL 57' PERISIC 6,5 - Ma che gol ha segnato il caro Ivan? Primo tempo di sorrisi in panchina, poi tira fuori dal cilindro un destro a giro che non ti aspetti. Sulle ali dell'entusiasmo, prova a mettersi in mostra.

VECINO 6,5 - Un'altra presenza raccolta in questa stagione sfortunata, altri minuti nelle gambe e tanta corsa, pur senza troppa qualità. Bene in pressing sui portatori di palla friulani e mai un accenno di rilassamento, come quando galoppa palla al piede e serve sul destro a giro di Perisic il pallone del 4-0.

SENSI 6 - Torna a giocare da play, stessa posizione che occupa in Nazionale. Detta i ritmi, gioca a testa alta e dà buone indicazioni. Poi uno stop sbagliato, la fitta alla coscia e l'ennesimo stop. Senza pace. DAL 38' ERIKSEN 6,5 - Quel sorriso, quel maledetto sorriso con cui accoglie la punizione che vale il raddoppio nerazzurro. Praticamente al primo pallone toccato. Il resto è esposizione di qualità davanti alla difesa, a cui si aggiunge una mano inopportuna che regala il punto d'onore ai friulani.

GAGLIARDINI 6 - Qualche errore tecnico di troppo e il rischio di un cartellino giallo, sembra che gli scarpini non aderiscano bene al terreno. Tanto lavoro sporco e senso della posizione.

YOUNG 6,5 - Si congeda dalla maglia nerazzurra con un gol e una buona prestazione, attenta in fase difensiva e propositiva in quella offensiva. L'inglese lascia ottimi ricordi per impegno e professionalità. Goodbye, gentleman.

MARTINEZ 6,5 - Entra nell'azione del vantaggio nerazzurro, poi inizia un duello dai toni alti con Becao che culmina con un'ammonizione evitabile (era diffidato). Nervosismo a parte, regala più di uno spunto di talento al pubblico presente e valorizza la sua carica agonistica cercando più volte la via del gol. Trovandolo poi dal dischetto, con merito. DAL 57' LUKAKU 6,5 - Ti accorgi del fatto che sia entrato quando i compagni lo servono per chiedergli il classico gioco di sponda ad alimentare le ripartenze. Non a caso la quarta rete nasce proprio così. Poi, siccome gli dei del calcio sono benevoli con chi onora questo sport, ecco che piove dal cielo la gioia personale.

PINAMONTI 6 - Molto gioco di sponda e diversi falli subiti, non è Lukaku ma cerca di interpretare il ruolo alla sua maniera. Non ha chance per inquadrare la porta, ma disputa una gara solida e al servizio dei compagni. Tatticamente utilissimo, maturazione in corso. DAL 65' SANCHEZ 6 - Se avesse cercato la sponda sul palo per far segnare Lukaku, andrebbe spedito di diritto nella Hall of Fame. Ma posto che ovviamente non è così, va apprezzata la giocata di alta classe che si spegne sul petto del belga.

ALL. CONTE 7 - Il voto più alto spetta a un allenatore che, anche in pieno clima festaiolo, chiede e ottiene dai suoi giocatori il massimo impegno, anche dalle seconde linee. Se ognuno rende sempre al massimo, pur giocando meno, è merito suo che tiene tutti sulla graticola e non permette di staccare la spina. Dopo la vittoria dello scudetto, 15 gol in 4 partite e senza lo scippo di Torino il bilancio sarebbe stato migliore. Adesso rimanga al suo posto per concedere il bis e provare a superare i fantastici 91 punti di questo campionato.


UDINESE: Musso 5,5 (dall'88' Gasparini sv), Becao 5,5, Bonifazi 5, Samir 5, Stryger-Larsen 6, Zeegelar 5,5 (dal 58' Forestieri 6), Walace 6 (dall'88' Palumbo sv), De Paul 6 (dal 69' Makengo 6), Molina 5,5, Pereyra 6, Okaka 5,5 (dal 58' Llorente 5,5). All. Gotti 5,5


ARBITRO: VOLPI 5,5 - Il clima di festa lo porta ad adeguarsi, risparmiando gialli sacrosanti a Becao, Gagliardini, Bonifazi e Wallace. Scelta conservativa che scalda un po' troppo gli animi ma a farne le spese è il solo Lautaro, che va energicamente sul pallone ma viene ammonito (diffidato). Ineccepibile il rigore per l'Inter, gli serve il Var per quello concesso giustamente ai friulani.
ASSISTENTI: Rossi 6 - Perrotti 5,5
VAR: Banti 6

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Sezione: Pagelle / Data: Dom 23 maggio 2021 alle 16:53
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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