"Mio figlio non è un calciatore a causa del razzismo". L'ammissione è di Yaya Touré, ex centrocampista di Barcellona e Manchester City che ai microfoni de L'Equipe ha parlato di uno dei temi d'attualità dell'ultimo periodo: "Sono sensibile, perché mi fa sempre male - ha detto l'ivoriano -. Mio figlio vuole giocare a calcio e vuole diventare un calciatore, ma ho detto: 'No, non puoi farlo.' Devo accettarlo e mi sono rifiutato di lasciarlo giocare a calcio. Perché? Per queste cose".

Sul razzismo in Italia, Touré si è detto profondamente preoccupato: "Tre mesi fa ero a una conferenza e c'erano alcune persone della Federazione italiana che ne avevano appena parlato. Ho parlato con loro, provando a dirgi cosa fare a volte con Lukaku o alcuni dei giocatori a cui non piace". 

Sezione: News / Data: Gio 19 dicembre 2019 alle 22:25 / Fonte: ESPN
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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