C’è oggi una generazione buona di calciatori italiani? Gian Piero Ventura ne è convinto e risponde così al Corriere dello Sport: "Assolutamente sì, il contesto è decisamente migliore rispetto a quello di prima - spiega il ct azzurro -. Spero abbia contato anche il nostro lavoro, adesso le società non hanno più paura a far giocare i giovani, non hanno più paura di farli esordire. Direi che l’Atalanta di Gasperini ha dato una grossa mano sotto questo aspetto. Io l’ho data a loro, perché Gagliardini, quando l’ho convocato, non era conosciuto da molti e un mese dopo è andato all’Inter. Oggi si comincia a capire che è un vantaggio far giocare gli italiani. Ci sono moltissimi giocatori giovani di grandi potenzialità, alcuni non sono ancora pronti, ma hanno le qualità per diventare competitivi. E’ evidente che più giocano e più è facile fare delle verifiche, più facile aiutarli. Io penso che ogni squadra si fa costruendo l’armonia tra esperienza e innovazione. Nella mia Nazionale hanno e avranno un ruolo decisivo i quattro-cinque che sono dei punti di riferimento per tutti : Buffon, Bonucci, Barzagli, Chiellini, De Rossi… Tra i giovani le cito, solo a mo’ d’esempio, Donnarumma in porta, Zappacosta e Conti a destra, Emerson e Spinazzola a sinistra, Rugani, Romagnoli, Caldara centrali, Verratti, Pellegrini, Gagliardini in mezzo al campo, Belotti, Immobile, El Shaarawy, Insigne, Bernardeschi. E potrei aggiungerne molti altri. Il più “vecchio” è Immobile che ha ventisei anni, gli altri ne hanno ventitré o ventiquattro,. Direi che questo è nell’immediato molto importante. Ma nel futuro prossimo sarà decisivo".

 
 

Sezione: News / Data: Gio 01 giugno 2017 alle 16:06 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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