Torna a parlare Giovanni Trapattoni e lo fa alla Gazzetta dello Sport. Gli chiedono del fatto che Stramaccioni non gradisca il paragone con la sua Inter 'provinciale' e lui risponde: «Capisco: ognuno vuole essere se stesso. È giusto. Mi pare che Stramaccioni abbia personalità e idee, ma gli serve tempo. L’Inter viene da anni di logorio e ha bisogno di energie nuove. A settembre campionato e coppe già ti stritolano. E le provinciali non sono provinciali come una volta».

Se i soldi sono meno come si resta al vertice?
«Non puoi aspettare lo sceicco come al Psg. E se non arriva? Devi fare come l’Udinese. Come la mia Juve: anticipava le situazioni, capiva che cosa serviva e andava in cerca. Con una rete di osservatori preparati, vedeva i Cabrini, i Gentile, i Tardelli, i Del Piero che arrivavano e avevano il tempo di assorbire il peso di una grande. La Juve di oggi ha messo i tasselli al punto giusto, ora gli altri devono ricostruire».

Invece oggi Verratti finisce al Psg...
«Magari non è il caso di Verratti, ma io ce l’ho con gli agenti che hanno interesse a che un giocatore cambi anche due volte all’anno. Mi è successo con due calciatori irlandesi. I giocatori sono troppo legati ai loro procuratori: e non tutti hanno un’etica».

Sezione: News / Data: Mer 26 settembre 2012 alle 08:54 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print