Damiano Tommasi, presidente dell'Associazione italiana calciatori, in un'intervista a Radio Radio rivela un particolare importante sulla querelle per la questione del contributo di soldiarietà: "Nessun calciatore ha protestato. Tutto il polverone sollevato non ha motivo di essere". Nessuno dei calciatori, quindi, intende sottrarsi ai propri doveri fiscali: "Non ho sentito, e come me credo nessuno, un giocatore lamentarsi pubblicamente del contributo o dire che non intende pagare. Non si è mai parlato di proteste e tantomeno di scioperi".

Secondo Tommasi, l'affondo di ieri del ministro Calderoli - che ha proposto di raddoppiare il contributo ai calciatori 'viziati' se avessero scioperato contro la nuova tassa - è frutto di un equivoco: "E' stato Adriano Galliani a parlare per primo del contributo di solidarietà, avvertendo che le società non avrebbero pagato nulla. Forse lo ha fatto per mettere le mani avanti in merito al contenzioso che ci divide sul tema del contratto collettivo, ha voluto sollevare un polverone. Dopo di lui è intervenuto il presidente della Lega Calcio, Beretta, mentre, ripeto, nessun giocatore ha mai parlato di questo". La questione che interessa i calciatori, ha concluso Tommasi, è la firma dell'accordo collettivo che la Lega ancora non ha apposto. "I giocatori sono decisi a far slittare l'inizio del campionato finchè non si troverà una soluzione a questo problema - ha ribadito - tutto il resto sono chiacchiere".
 

Sezione: News / Data: Gio 18 agosto 2011 alle 18:44
Autore: Christian Liotta
vedi letture
Print