Lilian Thuram è intervenuto, dalle colonne della Gazzetta dello Sport, a difesa di Balotelli, simbolo di una piaga, il razzismo, che entra anche negli stadi di calcio italiani: "Il razzismo esiste nella so­cietà e Balotelli è una novità per gli italiani, perché è italiano e nero. Ricordo che quan­do giocavo in Italia molti alle­natori e giocatori mi dicevano che la nazionale francese non era quella vera per via dei gioca­tori di colore. Il razzismo è radicato nella no­stra società, indipendentemen­te dai paesi. In Francia abbia­mo fatto progressi, ma c’è anco­ra. Se ci sono più neri nella no­stra nazionale è dovuto semplicemente al colo­nialismo".

Soluzioni al problema ci sarebbero anche: "Per esempio, spiegare che un italiano può essere di colore, che i neri non sono tutti africani, ma anche francesi, americani, danesi. E’ una questione di educazione. Se Moratti fosse stato a Torino quella sera, avrebbe preso una bella decisione ritirando la squadra. Uefa e Federcalcio devono lanciare il messaggio che non si può fare o dire tutto ciò che si vuole allo stadio". Thuram non ha gradito il comportamento della Juventus, che ha presentato ricorso contro la squalifica del proprio campo: "Io non lo avrei fatto. I dirigenti non possono imbavagliare la gente che va allo stadio, ma un ricorso è come dire che non è successo nulla di grave. Biso­gnava accettare la squalifica per dissociarsi dai tifosi. Capisco che i dirigenti preferiscano gio­care con il pubblico per vince­re, ma i tifosi si possono amare anche senza sostenerli".

Sezione: News / Data: Mer 29 aprile 2009 alle 19:25 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Redazione FcInterNews
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