Lo abbiamo aspettato, ci siamo dannati anche per capire perché la sfortuna, sotto forma di problemi al ginocchio, continuava a perseguitarlo, non lasciandogli tregua. Abbiamo anche temuto di dover attendere ancora a lungo prima di vederlo in campo, fino a ieri sera, quando i dubbi e i timori, e speriamo una volta per tutte, sono stati scacciati via. La nota che Rafa Benitez dovrà conservare più gelosamente della partita di San Siro contro la Juventus è proprio questa: l'aver ritrovato un Davide Santon finalmente incisivo e ispirato come da tanto, davvero tanto tempo non riusciva ad essere. Col suo secondo tempo ottimo, il bambino di Portomaggiore ha fornito segnali decisamente confortanti per tutti, in primis probabilmente per lui stesso.

Davide già aveva lanciato dei segnali importanti nella gara di Champions col Werder Brema: un 'cameo' degno di nota, con spunti interessanti e anche una conclusione in porta abbastanza insidiosa. Ieri, però, se vogliamo è andata addirittura meglio: Santon è sceso in campo ad inizio ripresa con un preciso compito, quello di fermare le avanzate di Milos Krasic, che soprattutto nella parte centrale del primo tempo aveva fatto ammattire Cristian Chivu, creando le occasioni più pericolose a favore dei bianconeri. Compito che viene assolto al meglio: di fronte al ragazzo lanciato da Mourinho in un freddo mercoledì sera di inizio 2009 in Coppa Italia, il serbo palesa notevoli difficoltà nel creare gioco, controllato a vista dal dirimpettaio che da quella parte gli lascia pochissimo spazio. Per rendersi pericoloso, Krasic è costretto ad accentrarsi, perché da lì proprio non si passa.

Santon ha voglia di fare bene, affronta l'avversario guardandolo dritto negli occhi, come aveva fatto con i vari Beckham e Cristiano Ronaldo, prova anche a spingere e a proporsi in avanti, insomma sta man mano rispolverando quelle doti che avevano tanto fatto parlare bene di lui durante le settimane della sua esplosione. Ma soprattutto, ed è giusto ribadirlo, pare aver ritrovato una dote fondamentale: la sicurezza. Sicurezza che lo scorso anno sembrava essere persa in alcuni casi anche drammaticamente. Ora invece il bambino gioca tranquillo, senza pensieri che non siano pensieri in grande. Un ritrovato spirito che gli ha aperto nuovamente le porte dell'Under 21. E che può rappresentare il viatico giusto verso una nuova pagina nerazzurra ricca di soddisfazioni. Sperando che la fortuna lo preservi da nuovi problemi...

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Sezione: News / Data: Lun 04 ottobre 2010 alle 19:33
Autore: Christian Liotta
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