Adriano Galliani battagliero sulla questione 'super-Irpef', il famoso contributo di solidarietà previsto dalla manovra Finanziaria del Ministro dell'Economia Giulio Tremonti che graverà anche sulle società di calcio. L'ad del Milan, intervistato da Sky Sport 24, chiede che questa tassa venga pagata però dai calciatori stessi e non dai club: "Qualunque cosa ci sia scritto sulla manovra del governo sul contributo di solidarietà, anticipo che per noi graverà al 100% sui calciatori. Se non sarà così facciano lo sciopero tutta la vita. E' un aspetto sul quale non si transige. E' una tassa che pagheranno loro e non le società. Questa cosa va al di là dei contratti, del netto e del lordo. Tutti i club che ho sentito - prosegue Galliani - sono d'accordo con me e spero che il presidente dell'Aic Damiano Tommasi capisca, altrimenti può anche scioperare per sempre. In caso ci dovranno spiegare perchè certi 'signorini' che guadagnano 10 milioni di euro l'anno non vogliono pagare il loro contributo allo Stato".

Dello stesso tenore le affermazioni dell'agente Claudio Pasqualin a Radio Kiss Kiss Napoli: "E' condivisibile la tesi per cui i giocatori debbano pagare il contributo di solidarietà. Sarebbe un argine all'arrivo di grandi campioni? Succederebbe solo se si prospettasse uno scenario più grave di quello che è. L'importante è che questa opzione non venga rappresentata male. Poi bisogna cambiare lo status del calciatore: non deve essere più un lavoratori dipendente e, mai come ora, deve essere messo al rango di lavoratore autonomo. Ma è una scoria della legge 41, che parla di calciatori come lavoratori subordinati. E' anche strano che un professionista tratti sempre il proprio ingaggio al netto, mentre in altri ambienti professionali, come ad esempio lo spettacolo, gli artisti negoziano il loro stipendio al lordo".

Sezione: News / Data: Mar 16 agosto 2011 alle 16:40
Autore: Christian Liotta
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