L'ex centrocampista Demetrio Albertini è intervenuto, in un'intervista a Marca, in merito alla situazione coronavirus e sulla sospensione del campionato italiano. Una decisione che verrà ratificata nella giornata di oggi, in una riunione straordinaria, alle ore 14, coi vertici della FIGC cui prenderà parte lo stesso Albertini. 

Lo sport in Italia si appresta a fermarsi. Fino a quando?
"Al momento non sappiamo nulla, alle due ci riuniremo con la FIGC e valuteremo il da farsi. Non posso dire nulla dal momento che ci sono diversi interessi in gioco. Il governo è al di sopra della Federazione e qui non abbiamo bisogno di eroi, siamo tutti uguali. La priorità al momento, anche per i calciatori, è la salute di tutti".

Il governo italiano invita la popolazione a rimanere a casa.
"È normale come presa di posizione, in virtù della situazione che si sta affrontando. Parliamo di un virus che si diffonde molto rapidamente, la paura collettiva di tutti i paesi è il collasso dei sistemi ospedalieri. Biologi e medici in Italia affermano che stare a casa per quindici giorni può favorire la calma, quindi penso sia la cosa migliore da fare. Meglio prevenire che dover curare in futuro”.

In Spagna succederà lo stesso che in Italia?
"Sinceramente non lo so. Sono dell'opinione che in Italia siamo in anticipo di un mese rispetto alla Spagna, anche se è vero che ciò che è accaduto qui potrà essere d’aiuto e di spunto, come esperienza, per il territorio spagnolo. L’importante è che la gente sia consapevole di ciò che sta accadendo. Da un giorno all’altro sono state prese decisioni drastiche, come nel calcio che si è passati dalle gare a porte chiuse alla sospensione dello sport. E’ qualcosa che cambia con grande rapidità, da un giorno all’altro, e non si tratta di guardare a ciò che è stato ma a quello che si può e si deve fare oggi”.

Stefano Carnevale Schianca

Sezione: News / Data: Mar 10 marzo 2020 alle 13:26 / Fonte: Marca
Autore: FcInterNews Redazione
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