Lo sport ai tempi del Coronavirus visto da Gianni Petrucci, presidente della Federazione Italiana Pallacanestro e storico numero uno del Coni. "Credo che nessuno ci si sia mai trovato prima in questa situazione. La vivo male, da comune cittadino, rispettando le norme. E pensando a quello che si può fare per migliorare la pallacanestro italiana. Ora penso al dopo. E al fatto che abbiamo, che avremo, gli stessi problemi del calcio", dice al Corriere della Sera. "

Fermare lo sport è grave.
"Lo è. Ma qualche volta è inevitabile farlo. Io da presidente del Coni l’ho fatto due volte: dopo l’uccisione dell’ispettore di polizia Filippo Raciti e durante l’agonia di Giovanni Paolo II. Federazioni e leghe si dissero subito d’accordo. Sono convinto di aver preso la decisione giusta».

Si gareggerà a Tokyo?
"Chi lo sa? Credo che oggi la certezza ce l’abbia solo il Signore. Quando sento frasi apodittiche tipo “si faranno”, faccio fatica a capire. Io dico “dobbiamo farle”, ma dire “si faranno” è un’altra cosa: è dichiarare certezze che nessuno al momento può avere". 

Sezione: News / Data: Lun 16 marzo 2020 alle 14:43
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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