Doppio ex Aldo Serena, che ha giocato sia nell'Inter che nel Torino. Tuttosport lo ha intervistato in vista della sfida tra nerazzurri e granata di domenica al Meazza per parlare soprattutto dei bomber Icardi e Belotti.

Aldo Serena, perché Icardi potrà decidere la sfida in favore dell’Inter? 
"Attraversa una fase di crescita tecnica costante che non ha fine. E poi Spalletti lo ha ulteriormente responsabilizzato, non ha più solo la fascia al braccio, adesso è il vero capitano dei nerazzurri. Gioca per la squadra, va a pressare, è letale negli ultimi metri. Non che Belotti si faccia pregare, al momento di finalizzare". 

In proposito, perché il Gallo potrà prendere per mano il Torino, nella prova di domenica alle 12.30? 
"Contro il Cagliari l’ho visto un po’ intimorito, ha fallito un paio di occasioni comode. Lo capisco, però. Anche io quando rientravo da un brutto infortunio, e magari forzavo un po’ i tempi di recupero, in campo mi muovevo con eccessiva cautela. Giocare contro il Cagliari però è stato un bene per ritrovare confidenza con la partita: a Milano ne trarrà beneficio. Ha grandi qualità, il Gallo, e mi aspetto che a San Siro le metta bene in mostra". 

Descriva Icardi a chi arriva dalla Luna? 
"E’ il re dell’area di rigore: calcia al volo, taglia nei tempi perfetti, ha un senso del gol pazzesco. Può migliorare nel colpo di testa: ha forza nelle gambe quindi resta in aria anche se salta da fermo, però usa poco il terzo tempo, una dinamica di salto che gli consentirebbe di aumentare il livello di pericolosità". 

La guida silente dell’Inter? 
"Borja Valero, il centrocampista multiuso per definizione. Può giocare regista basso, sulla trequarti o anche sulla corsia". 

Domenica sarà più facile per Spalletti eguagliare le 6 vittorie di fila in casa centrate dal compianto Bersellini nel 1979-80, o per Mihajlovic guarire definitivamente un Toro convalescente dopo il ritorno al successo contro il Cagliari?
"Quella dei granata è stata una boccata d’ossigeno, ma contro i sardi è arrivata una vittoria figlia della volontà e della determinazione, più che del gioco. Il Torino è un cantiere aperto, non ha ancora un suo equilibrio anche perché è appena tornato al 4-3-3. L’Inter è sicuramente più completa, concede poco e concretizza con cinismo. Spalletti sta facendo un ottimo lavoro". 

Scudetto o Champions, a quale traguardo può ambire, l’Inter? 
"L’obiettivo più ragionevole è l’ingresso tra le prime quattro della classifica, che darebbe ai nerazzurri l’accesso alla Champions League. Poi, se in primavera la classifica dovesse essere particolarmente bella, l’Inter potrà anche puntare a qualcosa di più. Napoli e Juve sono più forti della squadra di Spalletti, ora come ora".

 

 

Sezione: News / Data: Ven 03 novembre 2017 alle 10:55 / Fonte: Tuttosport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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