'Se no che gente saremmo' è il titolo del libro di Gianfelice Facchetti, in cui si ripercorre e si racconta la vita del grande Giacinto. "Un'opportunità di mettere nero su bianco del rapporto con papà e di ciò che ho scoperto dopo la sua scomparsa", dice Gianfelice alla Gazzetta. "Con la sua assenza ci si confronta tutti i giorni, ma ognuno di noi famigliari lo fa a modo suo e io sono diventato un po' il portavoce della famiglia. La malattia di mio padre? Difficile analizzare una cosa così improvvisa. Però nella struttura dove si curava c'erano molti bambini. Bisogna avere una visione più ampia della malattia: papà ha avuto il tempo di esprimere tanto di sé, sul campo di gioco e nelal vita. Scandaloso no nera che avesse colpito un uomo in piena forma, di scandaloso trovavamo solo il dolore dei bambini".

Sul duello Inter-Juventus: "Con tutto il rispetto per Palazzi e per ciò che rappresenta, in uno stato di diritto un pubblico ministero formula un'accusa, un avvocato difensore la contesta, un giudice dà la sentenza. Ecco, noi non abbiamo cpaito il senso giuridico della vicenda: quella di Palazzi è sembrata una sentenza, invece era una requisitoria. La canzone degli Stadio per mio apdre e Scirea? Gaetano in Nazionale è stato il giocatore che ha portato avanti il modo di stare in campo di mio padre. La canzone è bellissima e credo che l'arte può dare un contributo dove la diplomazia fallisce". 

Sezione: News / Data: Dom 04 settembre 2011 alle 09:50
Autore: Alessandro Cavasinni
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