"Vince la Juve perché da novant’anni ha la stessa proprietà, la stessa famiglia alla guida, quindi una grande esperienza e un portafoglio in grado di sopportare i tempi. La continuità migliora tutti e non lascia alibi ai giocatori. Sei in mezzo al meglio e te lo devi meritare". Così Mario Sconcerti analizza il trionfo bianconero sulle colonne del Corriere della Sera. "Questo spiega perché quasi qualunque giocatore, anche il più eccentrico, diventi alla Juve qualcosa di diverso, improvvisamente placato e saggio. Perché oltre la Juve non c’è niente, se non te ne accorgi non sei da Juve. La crisi di Milano conferma. Milan e Inter sono stati i migliori con una sola guida, i Moratti e Berlusconi. Le difficoltà di adesso sono le difficoltà della fine di un regno familiare. La Juve infine non ha una città alle spalle, una piazza che chieda continuamente spiegazioni. Ha il sentimento algido di una grande azienda, si può far solo quello che serve, senza dare spiegazioni al popolo. Questo le ha permesso di potersi tenere Allegri quando nessun tifoso lo voleva più, di scegliere addii non meno importanti di quello di Totti (Del Piero, Conte, Pirlo). La Juve è sempre presente, ma lontana, nessuno arriva a toccarla. Un ultimo dato che chiude il cerchio: la Juve è l’unica società ad avere un presidente operativo, una proprietà dentro le cose a tempo pieno. Può sbagliare, ma sai sempre di chi è la faccia. Questo non permette equivoci. La Juve, in sostanza, è l’unica società più forte della propria gente. E nell’epoca dei social questo pesa ancora di più".

Sezione: News / Data: Mar 26 aprile 2016 alle 10:25 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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