Pochi giovani in serie A? Ecco il pensiero di Mario Sconcerti: "È una questione di tempo e di pazienza e di quattrini. Se sei l’Empoli, o il Sassuolo, o l’Udinese, puoi permetterti di (o sei obbligato a) rischiare, se butti nella mischia un ragazzino i tifosi non ci fanno troppo caso. Se sei l’Inter, o il Milan, o la Juventus, chi te lo fa fare di puntare su un giovane di incerte prospettive? Al primo errore i tifosi ti linciano, meglio andare sui parametri zero e mandare il giovanotto a fare esperienza in provincia; poi magari per riprenderlo una volta esploso devi spendere un sacco di quattrini ma questo è un altro discorso. Per un Balotelli lanciato in prima squadra a meno di 18 anni c’è un Mattia Destro, suo compagno nella Primavera dell’Inter, costretto a girovagare per l’Italia prima di trovare una collocazione, guarda un po’, sull’altra sponda di Milano. Pure Federico Bonazzoli, classe 1997, ha debuttato in serie A con l’Inter a 16 anni, 11 mesi e 27 giorni, ma già sa che a giugno andrà alla Sampdoria. Dovesse esplodere, è già fissata la cifra di riacquisto per l’Inter: 9 milioni. La Juventus ha mandato Berardi a farsi le ossa a Sassuolo, volesse riacquistarlo ora dovrebbe svenarsi. Matteo Darmian potrebbe essere uno degli obiettivi di mercato del Milan, ma l’esterno del Torino e della Nazionale in rossonero ha mosso i primi passi. Adesso costa, e non poco. Lo stesso Florenzi, prima di diventare titolare della Roma è dovuto emigrare a Crotone, e vedremo se Daniele Verde confermerà le proprie doti in giallorosso oppure dovrà costruirsi altrove. Perché per tutti, futuri campioni o mediocri talenti, il problema non è tanto passare dalla Primavera alla Prima Squadra ma è rimanerci, in prima squadra. Perché se ti chiami Paolo Maldini il cognome aiuta (e il talento molto di più), ma poi devi trovare un allenatore che crede in te, mettendo in preventivo anche gli inevitabili errori di gioventù: altrimenti, meglio la provincia". 

Sezione: News / Data: Ven 13 febbraio 2015 alle 12:10 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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