"Era molto tempo che non c’erano le due milanesi fra le prime quattro". Dalle colonne del Corriere della Sera, Mario Sconcerti focalizza la sua attenzione sul balzo del Milan nella top 4 della Serie A, dove da un anno e qualche mese ha preso il domicilio anche l'Inter. E, allora, che segnale è questo? "Vale più questo o la distanza dalla Juve ormai salita a 11 punti per l’Inter e a 15 per il Milan? Si può essere soddisfatti o siamo solo dentro un grande premio di consolazione? Questo distacco generale dalla Juve (la Roma è a meno 20, la Lazio a meno 16, incredibile) stride con il buon momento italiano in Europa, è come si fossero fermati tutti a guardarci riprendere fiato. Difficile capire se sono peggiorati gli altri dovunque, più facile dirsi che siamo migliorati noi. La sapremo a primavera", si interroga Sconcerti. 

Poi un parallelismo sulle due squadre meneghine: "E’ cambiata molto l’Inter, ora padrona delle sue partite, a suo agio anche con giocatori leggeri come Borja e Joao Mario - dice il giornalista -. Il Milan è discontinuo, non ancora squadra come l’Inter, però è il più insistente tra i secondi avversari. Un altro spunto di riflessione viene proprio dal buon momento di Milano".

Chiosa dedicata a Zaniolo, ieri protagonista all'Olimpico contro la sua ex squadra: "Era dell’Inter, è stata una plusvalenza pura dell’ultima estate. L’Inter non è una squadra per giovani. Comunque è tornata squadra. Il miglioramento rispetto all’anno scorso è evidente nella mentalità. Per la prima volta gli mancano adesso un po’ di mezzi tecnici medi, cioè sparsi sul campo, non dentro un solo giocatore. Ma il lavoro è andato avanti. Ora dovrebbe trovare un campionato capace di allenarla".

Sezione: News / Data: Lun 03 dicembre 2018 alle 10:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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