Analizzando la fine amara della campagna europea delle squadre italiane per il Corriere della Sera, Mario Sconcerti giunge ad una conclusione: "I risultati confermano quello che sappiamo ormai da quindici anni, siamo il quarto movimento europeo. Ronaldo aveva fatto pensare qualcosa di più, ma abbiamo scambiato per forza universale la facilità con cui la Juve vinceva in Italia. Credo che uno dei motivi delle difficoltà italiane sia proprio questa prolungata superiorità di una sola squadra. Sono anni che nessuna società programma di vincere il campionato oltre la Juve. Tutte le altre si danno l’ingresso in Champions come limite e meta. Questa mancata speranza iniziale porta a mercati più morbidi e a piccole atmosfere di abbandono. C’è un impegno diverso nel lavoro, una sensazione diffusa di inutilità. Non è un caso se la prima differenza del nostro calcio è che si corre meno".

Sconcerti prosegue: "Il campionato non è allenante perché si è convinti che anche allenarsi serva a poco. C’è un dominio indiscusso, una differenza di organizzazione, di serietà e finora anche di soldi nettissima. Questa piccola crepa atletica arriva quando il possesso palla conta meno e molti hanno riscoperto il calcio verticale quindi più fisico. Così sono quindici anni che rimaniamo nel mezzo. Abbiamo impiegato stagioni a lasciare il nostro calcio per avvicinarci a quello di Pep Guardiola. Ora che torna il tempo di correre facciamo fatica a riprendere il passo. Siamo un compromesso, i quarti appunto. E ci siamo persi anche il privilegio della tattica, gli altri inventano più di noi. Si può adesso sperare nella Nazionale, Roberto Mancini queste cose le sa. I giovani li abbiamo anche noi. Ma nessuna Nazionale oggi è il riassunto del calcio di un Paese, non dà la cifra di una crescita. Nessuna Nazionale è più forte di una grande squadra di club. La nostra salvezza sta nel trovare capacità e soldi per tornare al tutti contro tutti. O si cresce insieme o non si cresce". 

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Sezione: News / Data: Sab 20 aprile 2019 alle 08:00
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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