Come di consueto, Mario Sconcerti affida al Corriere della Sera la sua analisi con focus ovviamente sulla clamorosa sconfitta interna della Juventus di Massimiliano Allegri ad opera dell'Empoli: "Il dopo Ronaldo non è cominciato, come soluzioni, anzi, non è stato nemmeno accennato. Ad Allegri piace McKennie, non da ora, è convinto possa segnare una decina di gol in campionato. McKennie dovrebbe inserirsi o cercare le respinte delle azioni di Dybala. Non succede stabilmente né l'una né l’altra cosa. Il disperso però è Dybala, soprattutto nel primo tempo. Non capisce la posizione quindi non sa come interpretarla, come giocare il pallone. Ha l'uomo addosso da vero centravanti e quando cerca di partire da lontano rischia di perdere il pallone e lanciare l'avversario in contropiede, peraltro spesso più veloce di Bentancur e Rabiot, quindi anche della difesa. L'unico che continua a crescere è Chiesa, adesso sembra davvero il vecchio Robben, è lui che sostituisce Ronaldo nell'insistenza individuale, nei dribbling, nei tiri. Ma non ha la stessa facilità di potenza e di mira. Grande, solitario, giocatore a cui manca ancora la metafisica del gol frequente. Non andrà sempre così, ma il disagio è generale, la Juve resta una somma di persone sole. Dovrà andare oltre la sostituzione di Ronaldo. Meglio nel poco che è entrato Locatelli, ma è un giocatore d'ordine più che di idee. Non ci sono i sintomi per una guarigione collettiva. Mentre il campionato ha fretta, molta fretta".
Sezione: News / Data: Dom 29 agosto 2021 alle 18:18
Autore: Daniele Alfieri
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