"Il calcio europeo è in movimento lento, a forza di imparare cose nuove, si è fermato". Lo scrive Mario Sconcerti sul Corriere della Sera. "Guardiola ora capisce che la sua esattezza di gioco funziona molto meglio nelle 38 partite di un campionato, ma diventa pericolosa nei tempi brevi della Champions. Mourinho ha perso la sua fantasia tattica, ormai a volte per innovare compie capriole su se stesso. Il Bayern è in mano a un vecchio signore logico. Klopp non si può più definire un ragazzo, né Montella un fenomeno. Se il calcio è una ruota che gira, a volte stare fermi significa diventare nuovi. Mi sembra si sia molto vicini a quel punto. La velocità e l’esigenza di forza hanno quasi azzerato le differenze tecniche. Lo vediamo sul mercato. La grande svalutazione portata dai dollari del petrolio ha moltiplicato per dieci i prezzi, ma non la qualità dei giocatori. Sono pochissimi quelli in grado di cambiare una squadra, forse nessuno. C’è solo una squadra superiore, il Barcellona, l’unica a non aver ancora perso una partita, ma è una squadra che viene da Messi, cioè dal passato. La sostanza attuale è che le differenze tra una ventina di squadre europee è minima. Questo fa sì che chi le guida, chi le allena, diventa a piccoli passi più importante. Credo sia la capacità italiana di aderire alla partita il dettaglio che ci rende adesso competitivi. Il gioco è diminuito, lo spettacolo non può essere qualcosa che sa solo migliorare. Vincono i particolari quanto i giocatori. È il buon tempo dell’incertezza. Ci sono naturalmente ancora differenze fra le squadre, ma nessuna che possa essere davvero decisiva". 

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Sezione: News / Data: Ven 16 marzo 2018 alle 17:34 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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