Davide Santon, il predestinato. Eppure rischiò davvero di vestire dall'inizio la maglia del Milan, cambiando così la sua storia personale e professionale,come lui stesso conferma: "Credo che ognuno sia nato per fare qualcosa di specifico nella sua vita. Giocavo negli esordienti del Ravenna, a 10 anni feci un provino con l'Inter, a 14 si fecero avanti dicendo che mi volevano. Due giorni dopo si presentò anche il Milan, all'epoca simpatizzavo per i rossoneri, ma ormai avevo scelto l'Inter, perché il cuore può cambiare e, adesso, per come mi sono trovato qui, non andrei mai dall'altra parte. Il mio ruolo rimane laterale destro, ma giocare a sinistra non fa più differenza. Anzi, se nell'under 21 mi troverò a destra, mi sembrerà un po' strano, ma di certo non ho disimparato".

Uno degli artefici dell'esplosione di Santon è Mourinho e il giovane ricorda l'aneddoto che ha cambiato la sua carriera: "Lunedì prima di Inter-Roma mi disse, mentre eravamo soli nello spogliatoio, che avrei giocato, ma che non avrei dovuto dirlo neanche ai miei genitori. Mi chiama sempre bambino, mi piace, così come mi piace quando mi fa una testa così per imparare le diagonali. Tra i compagni, ricordo i consigli di due giocatori. Cambiasso mi disse di continuare ad allenarmi così perché si vede che ho la testa sulle spalle. Materazzi fu più diretto. Mi disse che se non andrò ai Mondiali 2010, mi dovrò buttare dal balcone. Ora sono pronto a scommettere che resterò con i piedi per terra. Mi ripeto ogni giorno che non ho ancora fatto niente". Infine, Santon dà qualche consiglio su altri potenziali fenomeni nerazzurri della Primavera: "Dico Destro, Obi e Caldirola, ma gli altri mi perdonino...".

Sezione: News / Data: Sab 28 marzo 2009 alle 10:45 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Fabio Costantino
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