Intervenendo in diretta nello studio di Sky Sport 24, Roberto Samaden, direttore responsabile del Settore giovanile interista, ha parlato così del lavoro fatto nelle scuole calcio fatto dalle varie società di calcio che punteggiano l'Italia: "Parlare di calcio giovanile non è comune in Italia, e forse è anche per questo che ci sono tante storture in questo mondo. Si fanno speciali sui risultati, ma fa bene al sistema parlare anche di scuole calcio. In una scuola calcio non si deve parlare di futuro, ma deve essere solo un avviamento a uno sport. Il costo elevato di alcune scuola calcio? Io non vedo negativamente in assoluto l'investimento che un genitore fa sullo sport per suo figlio, poi i prezzi dipendono dalle qualità del servizio offerto". 

Il discorso, poi, si sposta sul 'senso' della vittoria tra i bambini: "Bisogna fare un distinguo tra le società professionistiche e dilettantistiche: l'obiettivo principale non è il risultato, anche se è impossibile dire a un bambino di entrare in campo per non vincere. In questo senso bisogna trovare degli equilibri, come far giocare le squadre professionistiche con ragazzi di un anno in meno contro quelli di squadre dilettantistiche. In ogni caso, comunque, sta agli istruttori cercare di mediare durante una partita in base a quello succede in campo". 

La chiosa è dedicata al commento della lettera scritta alla Gazzetta dello Sport dai genitori del piccolo Tommaso, ragazzo della Scuola Calcio Inter di Milano che è sulla via della guarigione anche grazie all'affetto dimostratogli dal club: "Sono cose che si verificano spesso in Italia e in tante scuole calcio. Il merito è degli istruttori, è un messaggio per tutti".

Sezione: News / Data: Gio 08 giugno 2017 alle 23:34
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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