Esattamente 4 anni fa una nazione aspettava di entrare nella storia, aspettava il momento della gloria. L’Italia attendeva i suoi eroi vestirsi di oro all’Olympiastadion di Berlino e tra questi azzurri vi era il nerazzurro Marco Materazzi, che se non era alle sue ultime apparizioni in azzurro, sicuramente era al suo ultimo Mondiale. Matrix aveva consentito  agli azzurri il passaggio del turno col gol alla Repubblica Ceca. Aveva ben giocato contro l’Australia ma poi era stato ingiustamente espulso. Saltata la sfida contro l’Ucraina, il nerazzurro chiude ogni spazio contro la Germania, in compagnia del Cannavaro dei tempi buoni. In finale Marco però non comincia bene: Elizondo gli fischia contro un rigore molto dubbio. Zidane realizza con lo scavino. Francia avanti, ma Matrix si rifà e pareggia dopo poco, sovrastando il suo futuro compagno Patrick Vieira: 1-1. Si va ai supplementari, e Marco entra nella storia, facendo venire fuori da Zidane Jazid, quel ragazzino terribile conosciuto a Bordeaux. Testata in pieno petto e chiusura di sipario indegna sulla carriera di un grandissimo campione del nostro tempo.

Non è il sipario su quella di Materazzi e sui sogni azzurri. Marco realizza il secondo rigore della serie azzurra nella lotteria. Il resto lo fa l’errore di Trezeguet e il gol di Fabio Grosso . Poi via alla festa con il difensore nerazzurro che mette un capellino tricolore sulla Coppa del Mondo. Marco si farà  tatuare il trofeo sulla gamba destra. Nelle notte di Berlino si è così concluso il processo di purificazione di Matrix, da giocatore scomposto e falloso, a Campione del Mondo.

Sezione: News / Data: Ven 09 luglio 2010 alle 14:59
Autore: Alberto Casavecchia
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