Giuliano Pisapia, sindaco di Milano e interista doc, stasera sarà al Meazza per il derby. "Ci tenevo ad assistere al primo e all’ultimo derby da sindaco come gesto di rispetto per due eccellenze cittadine, ma non ho voluto vivere lo sport come un momento di pubblicità personale - dice alla Gazzetta dello Sport -. Milano ha fatto enormi passi avanti nelle classifiche internazionali. È la città al mondo con il maggior numero di consoli: un metro di giudizio importante per capire quanto sia attrattiva. Spero che il derby sia un messaggio positivo in più, che faccia risvegliare in molti la voglia di venire qui, magari per la finale di Champions del 28 maggio". 

Essere interista che cosa rappresenta? 
"È una passione nata in famiglia e per me significa stare insieme, condividere gioie e qualche delusione. Siamo tanti fratelli e il calcio ci teneva uniti, anche se uno non è interista: ogni volta che si avvicina un derby ripenso con nostalgia a quelle giornate speciali".

C’è un derby che ricorda di più? 
"Due con maggior trasporto. Il primo risale al 7 marzo 1971, quando l’Inter vinse 2-0 con gol di Corso e di Mazzola. L’altro è il primo da sindaco, il 15 gennaio 2012: vincemmo con gol di Milito".

Negli anni del suo mandato c’è stato il passaggio dell’Inter a un gruppo straniero: inevitabile? 
"Probabilmente in quel momento era la strada migliore da percorrere. Milano deve molto a Massimo Moratti, anche solo per aver riportato dopo tanti anni la Champions ai suoi tifosi. Non credo sia cambiata Milano, ma è stato il mondo a cambiare e anche questo passaggio ne è stato un segno".

Qual è il suo rapporto con Thohir e Silvio Berlusconi? 
"Ho conosciuto Thohir con cui è stato avviato un percorso di collaborazione. Berlusconi l’ho conosciuto per il suo ruolo istituzionale, mentre per il Milan ho avuto contatti con la figlia Barbara: una persona con cui mi sono trovato molto bene". 

Un interista rimasto nel cuore? 
"Oltre al mio mito Mariolino Corso, una persona indimenticabile per me e per molti è Facchetti. E apprezzo Javier Zanetti, un grande uomo impegnato nel sociale". 

Capitolo San Siro: il futuro è la cessione ai due club? 
"Da tempo si discute della possibilità di una cessione, ma non c’è mai stata una proposta concreta. Nei mesi scorsi si è anche affrontata la discussione sulla possibilità di avere due stadi. Il Comune non è contrario, ma il percorso si è bloccato prima che un progetto definitivo arrivasse all’Amministrazione". 

Sezione: News / Data: Dom 31 gennaio 2016 alle 15:48 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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