"Il calcio italiano non è malato. E’ vero che ci sono state due brutte uscite al Mondiale, ma nel mezzo abbiamo disputato due ottimi Europei con una finale e un buon piazzamento in Francia, dove con un po’ di fortuna in più si poteva andare fino in fondo. Capita di uscire come è accaduto in Sudafrica e in Brasile, anche se non è normale per un Paese come l’Italia. C’è un cambio generazionale in corso come hanno avuto pure Germania, Francia e la stessa Spagna. Poi arriva un periodo più prolifico e ricominci a vincere". La pensa così Andrea Pirlo, prossimo al ritiro, intervistato dalla Gazzetta dello Sport.

Si dice che si dia poco spazio ai giovani.
"Non sono d’accordo. Se uno è bravo, giovane o anziano, gioca sempre, in Italia e all’estero".

Chi le piace di più?
"Oltre ai già maturi Insigne e Verratti, fra i top metto Belotti, Bernardeschi, Rugani, Caldara, Conti e Gagliardini. Avere dei nuovi Totti e Del Piero non sarà facile. Ci vorrà tempo, bisogna sperare che questi ragazzi pian piano si trasformino in campioni. Anche se un fuoriclasse lo riconosci già a 18 anni...".

Balotelli è recuperabile?
"Dipende da lui. Se segna, come sta facendo adesso, ha sicuramente la possibilità di tornare. Ma quelle poi sono scelte dell’allenatore".

Le piace l’Italia di Ventura?
"All’inizio con il 3-5-2 come Conte aveva fatto delle prove discrete, poi con il cambio di modulo è andata così così".

Lei ha sempre considerato Conte un fenomeno.
"Impressionante la sua cura dei particolari. Riesce a darti comunque spiegazioni convincenti. Una sua lezione di 20’ al video vale tre giorni di allenamento: capisci subito al volo che cosa devi fare. Negli anni poi è migliorato, con questa voglia di vincere e fare tutto al massimo. Uno dei più bravi in assoluto".

Var: in Italia ci sono pareri divisi, nella Mls ce l’avete dai primi di agosto.
"Qui funziona bene, perché gli arbitri non sono proprio dei fenomeni. Forse in Serie A danno fastidio le pause, l’esperimento però è appena cominciato e ci vuole pazienza. Magari si può limitarla alle cose più eclatanti, ma aiuta a non sbagliare: è decisamente un passo in avanti".

L’Inter?
"La sto osservando con interesse, farà bene. Spalletti mi piace, e anche i nerazzurri hanno bisogno di tempo per capire che cosa chiede. Per ora non entusiasma, ma fa risultato. Mica è fortuna. Non prendono gol, che in Italia è già molto, e prima o poi capita che uno lo segni. Mentre l’anno scorso uno lo subivano sempre. E poi Spalletti sa come sistemare in campo i suoi uomini e farli rigare dritto, e questa cosa è importante. Quando hai in mano lo spogliatoio, chi vuol giocare sa che deve meritarlo e quindi lavorare".

Sezione: News / Data: Dom 08 ottobre 2017 alle 10:55 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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