Vincenzo Pincolini, storico preparatore atletico del Milan e della Nazionale italiana, oggi dell'Under 21, ha parlato a Tuttomercatoweb.com dell'affollamento dei calendari e delle conseguenze sul lavoro fisico studiato dai club. "Oggi bisogna prestare più attenzione ai recuperi e alle prevenzioni degli infortuni. Serve maniacalità nel curare i dettagli che vanno dal sonno all'alimentazione", ha detto.

L'intasamento del calendario sta rendendo difficile la gestione delle risorse.
"È una storia vecchia, che risale al passaggio dalla Coppa dei Campioni alla Champions League. Il problema sussiste e una prima risposta al problema la possiamo trovare con l'ampliamento delle rose, composte non solo da undici titolari. Il calendario non lo puoi cambiare del resto, anzi, la direzione è quella di aumentare il numero di partite. In questo senso bisogna sfruttare il più possibile i periodi di pausa, ma anche lì se invece che il pre-campionato sfrutti questi giorni per amichevoli in nome del bilancio è impossibile trovare equilibrio. Un'altra soluzione infine è quella di preparare i ragazzi del settore giovanile ad arrivare pronti per la prima squadra. E per pronti intendo fisicamente, quindi prestando grande attenzione agli allenamenti e giocando magari meno. Ma c'è anche qui un problema, ossia che sin dalle giovanili viene data troppa importanza alle vittorie rispetto all'importanza che dovrebbero avere gli allenamenti intensi".

Può un giocatore reggere questi tour-de-force?
"Guardi, è inutile persino porsi la domanda, perché deve farlo. Già nel 2000 mi lamentavo del fatto che si giocasse troppo. Da allora il preparatore, più che a una prestazione, deve pensare a far recuperare un giocatore da una partita all'altra. È cambiato il nostro modo di lavorare".

Sezione: News / Data: Gio 31 ottobre 2019 alle 04:30 / Fonte: TMW
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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