Lunga e interessante intervista a Tuttosport per Gianni Petrucci,  ex presidente del Coni e attuale numero uno del basket italiano. Ecco qualche passaggio.
 
Presidente, cominciamo dal calcio. Come si cambia un movimento in difficoltà economica? 
"Il Coni del presidente Giovanni Malagò ha una forza unica, di questi tempi, per supportare un cambiamento. Ha un rapporto diretto con il Governo che non si era mai verificato in passato, perché la Delega allo Sport è rimasta al Presidente del Consiglio Renzi. Dunque Malagò è l’unico che può influenzare scelte importanti. E ne ha le capacità, Malagò è un innovatore, finora ha fatto molto bene. Detto questo, è il sistema Paese a essere indebitato. Ma la Federcalcio è un’azienda importante del Paese stesso. Come riformare? Fornendo indicazioni che siano inviti". 
 
L’argomento arbitri è caldo. Esiste la sudditanza? 
"Non esiste, non scherziamo. Far rispettare le stesse regole ai giocatori, almeno nei rapporti con i direttori di gara? Certo, ma ogni arbitro è un uomo diverso e in quanto tale può avere reazioni differenti. E non credo che la moviola, cioè l’Instant Replay possa cambiare in meglio la situazione. Il calcio ha una sua specificità e le pause, tra l’altro, potrebbero essere lunghe. Aggiungo che il bello del calcio è la polemica. Anche il basket e altri sport dovrebbero nutrirsene per far parlare di se, ogni giorno". 
 
Nel basket è in atto la battaglia tra la Federazione Internazionale e l’Eurolega privata per l’organizzazione delle coppe. Il calcio è interessato per i possibili sviluppi. 
"Sì, credo che rischi anche il calcio. E parlo di rischio perché lo sport internazionale ha ordinamento e filosofie diversi dalla Nba che è una lega chiusa. Il diritto sportivo è fondamentale. Se uno investe a Pescara, per dire, vuole raggiungere la Serie A e poi le coppe. E poi, togliendo il diritto sportivo siamo sicuro che tutti i club partecipanti sarebbero sani. Bisogna investire sulle strutture, sul merchandising, darsi regole per tutelare davvero i marchi. Per finire una superlega chiusa sarebbe una bestemmia, avendo sotto gli occhi il caso Leicester".
 

Sezione: News / Data: Sab 16 aprile 2016 alle 11:28 / Fonte: Tuttosport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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