Perché gli argentini hanno tanto successo in Italia? Alla domanda risponde Alejando Pupu Gomez. "Noi viviamo di calcio come voi, ma la maggior parte delle famiglie lo vede come la grande occasione per sistemarsi economicamente - dice al Corriere della Sera l'atalantino -. Si parte presto e si diventa adulti in fretta. Io a 14 anni ero in prima squadra, a 19 avevo 100 partite in Serie A argentina, quando sono arrivato a Catania avevo già vissuto l’atmosfera dalla Libertadores. Se poi consideriamo la violenza che c’è da noi, l’Italia è il posto ideale: un’Argentina più tranquilla".

Atletico Madrid, ma anche Inter, Milan, Napoli. Ogni estate il Papu sembra pronto per una grande. Invece...
"Questione anche di fortuna. Magari accadrà un giorno, ma invece di pensare a una squadra grande è meglio rendere grande l’Atalanta, no?".

Gomez non è un fanatico di Maradona...
"No, io non sono il tipico argentino malato per Maradona. Lui era una bandiera in campo, ma poi ha fatto una vita che non ha niente di sportivo. I miei modelli sono altri: Aimar, Riquelme e soprattutto Veron: vero giocatore, uomo, leader".

Su Instagram cita Bielsa: "Il successo è un’eccezione".
"Ho letto tutti i suoi libri. Lo chiamano pazzo, per me è un genio. Per lui non si può valutare tutto solo in base ai risultati: conta la sostanza, il come. Che gusto c’è a vincere stando tutti dietro e sfangandola al 90’? Se farò l’allenatore, e mi piacerebbe, sarà il mio credo".

Sezione: News / Data: Gio 10 novembre 2016 alle 10:27 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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