Dal proprio spazio su Sportmediaset.it, Enzo Palladini dipinge la situazione difficile dell'Inter e 'affida' a Claudio Ranieri il compito di tirare fuori la Beneamata dai bassifondi della classifica: "Questa storia dell’aggiustatore finirà per rovinare Ranieri. L’etichetta stava cominciando a piacergli ma ci sono guasti e guasti. Si può rammendare una giacca sdrucita, si può mettere dello scotch su una banconota strappata, ma è sempre difficile riparare dei danni strutturali. Il primo tempo di Catania-Inter sembrava confermare l’impressione delle trasferte nerazzurre a Bologna e Mosca. Niente di eccezionale, nessun momento esaltante, solo 45 minuti gestiti per benino, lasciando zero occasioni agli avversari, colpendo al momento giusto con Cambiasso.

Era un’Inter che assomigliava all’Inter di un paio d’anni fa, magari non meravigliosa esteticamente ma efficace e anche cinica al punto giusto. In questo caso non è banale dire che però la partite durano 90 minuti. L’Inter del secondo tempo ha mostrato tutti i suoi limiti e tutti i difetti che nemmeno il re degli aggiustatori può riuscire a raddrizzare. Prima di tutto la carta d’identità che pesa una tonnellata. L’età media degli 11 titolari di Catania era superiore ai 31 anni, davvero una contraddizione per un club che aveva speso l’estate a raccontare la favola del ringiovanimento come regola di vita. Quando si è infortunato per la centesima volta il trentatreenne Samuel è entrato il trentacinquenne Cordoba. Che è andato a giocare di fianco all’altro trentatreenne Lucio.

Detto che non si può aggiustare l’età, non si possono aggiustare nemmeno le caratteristiche dei giocatori. Quando Pazzini e Milito stanno insieme, almeno uno dei due va incontro a una figura poco urbana. Zarate è andato via dalla Lazio perché non passava il pallone ma nel frattempo non ha cambiato atteggiamento. Quando in porta c’è Castellazzi, la sicurezza del reparto difensivo non è la stessa di quando gioca Julio Cesar, anche se alla fine il portiere ex Samp ha salvato la squadra da un disastro ancora peggiore. Adesso sono finiti gli alibi. All’inizio c’erano le incomprensioni tra il gruppo storico della squadra e Gian Piero Gasperini, che voleva imporre un gioco sgradito ai più.

Poi ci sono stati gli infortuni, poi c’è stato l’arbitraggio di Rocchi in Inter-Napoli. La sconfitta di Catania è tutta da addebitare (al di là di qualche dubbio sul contatto da rigore Castellazzi-Bergessio) alle malefatte dei giocatori nerazzurri, colpevoli di aver lasciato negli spogliatoi la concentrazione che si era vista nei primi 45’, colpevoli di non aver saputo raddrizzare una situazione sfuggita di mano in pochi minuti, incolpevoli e colpevoli nello stesso tempo di essere arrivati inesorabilmente alla fine di un ciclo. Adesso il rischio è cadere nel burrone, Ranieri deve essere bravo a far capire come si deve fare per non rimanere impantanati nella lotta-salvezza. E non è un paradosso".

Sezione: News / Data: Dom 16 ottobre 2011 alle 18:47 / Fonte: Sportmediaset
Autore: Fabrizio Romano
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