Conferma il proprio disappunto nei confronti di Josè Mourinho il giornalista ed esperto di mercato Alfredo Pedullà, che nel consueto editoriale per Tmw offre la sua solidarietà al collega Ramazzotti e bacchetta pesantemente il tecnico dell'Inter, per il quale la stima è ai minimi storici. Non solo: Pedullà parla anche di mercato e prospetta scenari interessanti per il futuro dell'Inter. Ecco uno stralcio del suo editoriale:

Non abbiamo bisogno dell'inciviltà di Mourinho. Noi che spendiamo pagine (e ore) intere per interrogarci sull'opportunità o meno del famoso gesto di Pillon. Noi che assistiamo a orrori quotidiani o domenicali: Cellino è un grande presidente, talvolta geniale, ma se dalla tribuna d'onore mormora 'bastardi' dopo un gol di Larrivey, davvero non ci siamo. Conosco Andrea Ramazzotti e non c'è bisogno di qualche mia parola di sostegno: la solidarietà migliore arriva dal lavoro, scrupoloso, che svolge da cronista. Attento al particolare, sempre in trincea, evidentemente portabandiera della notizia se era andato a raccogliere – anche a nome dei colleghi – le frasi degli interisti dopo la partita di Bergamo. Mourinho non è abituato alle pressioni italiche, alle domande degli opinionisti, agli approfondimenti e anche ai pettegolezzi. Ma non si può sempre insultare, quando contemporaneamente chiede a Balotelli un comportamento da vero professionista. E il comportamento di Mou che offende Mazzola, i giornalisti, gli opinionisti e chiunque gli capiti sotto tiri, chiunque si permetta di dare un giudizio sulla tattica e dintorni? Josè meravigliao (l'ho sempre difeso, ora non lo sopporto), ha detto che lo ha fatto per tutelare la squadra: da chi? Da cosa? Da un giornalista che stava lavorando senza rompere le scatole e con rispetto dei ruoli? Ma dai, Mou, sei fuori strada. Mi sarei aspettato le scuse di Moratti, on line, dieci minuti dopo il fattaccio. Sono arrivate con un po' di ritardo, pazienza. A proposito di pazienza, credo che Moratti ne abbia fin troppa. E credo anche, questa è più di una sensazione, che ci siano i presupposti per un divorzio con Mou a fine stagione. Mi spiego: se l'Inter dovesse vincere lo scudetto, e magari la Champions, il simpatico Mou troverebbe la scorciatoia per tornarsene nella sua amata Premier. Se uscisse male dalla Champions, per esempio agli ottavi, sarebbe difficile rispettare il contratto e sarebbe più semplice cavalcare la tigre della clausola rescissoria (dai sei ai sette milioni di euro) per dirsi addio senza rimpianti. Io la vedo così, tra pochi mesi vedremo. Poi magari valuteremo le chance di Blanc o di chissà chi: un po' di tempo e ci divertiremo.

Parliamo di mercato, che è meglio. Adesso l'Inter è data non più in pole position per Pandev: aspettiamo. Soprattutto è il caso di aspettare la sentenza definitiva sul contenzioso in corso con la Lazio. Io non credo che l'Inter abbia smesso di pensare a Pandev, malgrado le irruzioni di altre pretendenti. Anzi, io credo che l'irruzione di altre pretendenti possa stuzzicare la voglia dell'Inter di chiudere rapidamente la trattativa, essendosi portata avanti con il lavoro già da qualche mese. Non mi meraviglierei se arrivassero due attaccanti (Pandev e Toni), con l'uscita di Suazo (idea Roma) e di Mancini o Arnautovic. Toni sarebbe il grimaldello, l'attaccante bello e potente, per aprire qualche cassaforte troppo spessa. Pandev in ogni caso varrebbe come investimento per il futuro: a quell'età, con quel talento, non me lo farei sfuggire. In vantaggio sia per Candreva che per Ranocchia, l'Inter sta costruendo la squadra per il futuro: qualche italiano in più, e di talento. Allegria.

Sezione: News / Data: Mer 16 dicembre 2009 alle 09:15
Autore: Redazione FcInterNews
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