Ora Piermario li ha potuti riabbracciare in Paradiso: mamma, papà e fratello. Non sentirà più la loro devastante mancanza, e troverà altri Prati, molto più Verdi di quelli terreni, per continuare a correre e giocare. Lo so: con la ragione umana, sembreranno parole inutili, vuote, senza senso. Ma chi ha imparato a cercare il Senso della vita e della morte in un altro modo, volando più in alto del mistero di una tragedia ingiusta, a 25 anni, ha il diritto di immaginare tutto questo. Noi, che restiamo quaggiù, dobbiamo pensare alla sorella disabile, alla fidanzata, e a coloro che lui amava. Dobbiamo sostituirci a Piermario, per quanto possibile, con un aiuto concreto. E dobbiamo riflettere, senza litigare, affinché non muoia più nessuno, facendo la cosa più bella del mondo: inseguire un pallone.

Sezione: News / Data: Dom 15 aprile 2012 alle 21:13 / Fonte: di Carlo Nesti
Autore: Fabrizio Romano
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