Muntari: "L'Inter per me è una famiglia"

Durante la trasmissione televisiva Special100One, in onda su Sky venerdì sera, Sulley Muntari è stato protagonista di una lunga intervista. Il ghanese ha innanzitutto replicato a ll'ipotesi di essere l'unico nuovo acquisto che non ha deluso le aspettative: "Gli altri non hanno deluso, hanno avuto meno occasioni di giocare, ma arriverà anche il loro momento. Ho avuto la fortuna di giocare molto e di segnare 2-3 gol. Se fai le cose bene non è difficile inserirsi in questa squadra, dove tutti sono forti. Mi ha agevolato anche il fatto di aver già giocato in Italia, anche se non ero mai stato nello spogliatoio di un club così forte come l'Inter. Mourinho, quando ero ancora nel Portsmouth, mi ha telefonato dicendomi che la sua prima scelta era Lampard e che, se non fosse arrivato l'inglese, avrebbe pensato a me. Io gli ho risposto che ero pronto e che se mi avesse chiamato sarei venuto. E così è stato".

Muntari in questa prima parte di stagione ha segnato gol molto pesanti: "Dipende molto da come giochiamo. Se Cambiasso sta davanti alla difesa, io e Zanetti abbiamo la possibilità di inserirci. In avanti abbiamo grandi campioni che vengono marcati in modo stretto, così noi centrocampisti possiamo attaccare. Il gol se arriva bene, ma prima viene la vittoria dell'Inter. Penso a quello che ho segnato alla Juve, importante per me ma soprattutto per l'Inter, che ha portato a casa punti pesanti. Quella sera non ho giocato benissimo, ma ho avuto la fortuna di segnare". Una battuta su Mourinho, che l'ha voluto fortemente: "E' un allenatore completo, sa gestire i giocatori e cambia continuamente metodi di allenamento. Ti mette nelle condizioni di dare il massimo. Mi basta guardarlo in faccia per farmi contagiare dalla sua carica". Infine, la sua esperienza nerazzurra: "Da quando sono arrivato mi sono trovato in una famiglia. Non ci sono gruppi, andiamo tutti verso la stessa direzione. Abbiamo un presidente che prima di tutto è tifoso, sta con noi dopo ogni partita anche se avrebbe molte cose da fare. Con un presidente così ti senti responsabilizzato ancora di più".