Neanche con 9 punti di vantaggio a 8 giornate dalla fine Mourinho riesce a pronunciare la parola "scudetto", e confermando la sua filosofia di vita, anche stavolta comincia la sua disamina della gara spiegando: "Mancano ancora 15 punti alla vittoria del campionato, 9 punti di vantaggio sono tanti ma anche 15 punti equivalgono a 5 vittorie. Vittorie che speriamo di raggiungere al più presto perchè vediamo l'obiettivo vicino. Siamo arrivati a questa giornata sperando di mantenere i 7 punti di vantaggio sulla Juventus, ci ritroviamo con un +9 quindi non possiamo che essere felici, anche perché sulla carta la loro sfida era anche più facile della nostra. Dobbiamo ringraziare anche la fortuna perché l'arbitro avrebbe potuto dare rigore sull'uscita di Julio Cesar su Quagliarella e il nostro gol è arrivato su un'autorete, devo infatti fare i miei complimenti all'Udinese che ha confermato di essere una bella squadra giocando bene, in velocità e mettendoci in difficoltà con i suoi attaccanti. Fortunato anche a inserire Figo e Vieira, che poi ha dato il La al gol, ma mi servivano giocatori di maggiore esperienza e che facessero un certo tipo di possesso palla.

Balotelli? Non mi è piaciuto molto, gliel'ho detto: lui gioca meglio quando siamo schierati con tre punti e ha maggiore libertà, quando deve appoggiare Ibra e si trova di fronte difese chiuse, come oggi, va in difficoltà. Mi piace però lavorare con i giovani che hanno bisogno continuamente degli incentivi e dei consigli degli allenatori per crescere e per migliorare. A proposito, ho visto in difficoltà anche Santon, ma credo che abbia inciso un po' la trasferta con l'Under 21, un po' l'emozione della convocazione e un po' l'abitudine di giocare a sinistra: rispostato a destra ha avuto un po' di problemi. Complimenti invece a Maxwell, ha fatto una grandissima partita, ho rivisto il Maxwell di inizio stagione, quindi mi chiedo, perché non dovrebbe restare con noi? E' un ragazzo d'oro e ha buone qualità, ha vinto tanto con l'Inter, quindi perché no?".

L'ultimo pensiero è per Adriano: "Non l'ho sentito, non lo sento da quando è andato in Nazionale. Credo che in questo momento i tifosi non devono arrabbiarsi con lui ma piuttosto essere preoccupati perché la situazione è più difficile per l'Adriano uomo che per il calciatore".

Sezione: News / Data: Dom 05 aprile 2009 alle 21:34
Autore: Domenico Fabbricini
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