Una grande Inter orchestrata da Josè Mourinho ha passato il turno. Ecco le parole dello ‘Special One’ nel postpartita: “L'Inter in campo stasera era come il Milan di Leonardo? Sì, il Milan di Leonardo è la prima squadra nella storia a giocare con questo modulo..". Esordisce così, José Mourinho a chi gli chiede una spiegazione sul modulo schierato in campo stasera contro il Rubin Kazan: "Avevamo già giocato tre volte in questo modo - continua l'allenatore nerazzurro ai microfoni di Rai Sport -. Quando ieri, in conferenza stampa, avevo detto che l'Inter non sarebbe scesa in campo per gestire il risultato e aspettare quello che sarebbe accaduto tra Dinamo Kiev e Barcellona, mi aspettavo che qualcuno avesse capito che avremmo affrontato i nostri avversari con uno schieramento più offensivo, l'abbiamo fatto e abbiamo avuto quattro giocatori a centrocampo molto, molto bravi: Stankovic prima, Cambiasso poi, Motta secondo me il migliore in campo, e Sneijder hanno dato molto equilibrio alla squadra; in difesa è andato tutto bene e Julio Cesar ha saputo risolvere qualche problema. Credo che l'Inter sia riuscita ad avere il pieno controllo della gara, una gara nella quale ci si aspettava che noi aspettassimo il risultato dell'altra gara", ha affermato il portoghese.

Si passa alla questione dei meriti. "A chi va il merito di questa qualificazione? È merito di tutti, da Julio Cesar, fino a Balotelli, fino a coloro che non hanno giocato e stasera erano in panchina o in tribuna, merito di un gruppo che ha saputo stare insieme e soffrire insieme. Balotelli? Ha disputato la su partita come sempre, con aspetti positivi e negativi. Anche Eto'o e Milito hanno fatto un gran lavoro per la squadra".

E ora già si pensa agli ottavi di finale: "Chi preferirei come avversaria negli ottavi? Quando l'anno scorso dissi che avrei preferito pescare il Manchester non lo feci perchè era campione d'Europa, ma perchè poteva essere un fattore extra di motivazione il fatto di affrontare quella squadra, quest'anno non possiamo incontrare nuovamente il Barcellona. Ci sono due squadre top inglesi, c'è il Real, c'è il Siviglia che qualcuno potrebbe pensare erroneamente meno forte, ma che invece io so essere una squadra molto difficile da affrontare, il Bordeaux che ha fatto tanti punti e ha giocato molto bene. Non so davvero quale squadra preferirei affrontare. Il Chelsea perché è nella mia storia? Non so se è il Chelsea ad essere nella mia storia o se sono io ad essere nella storia del Chelsea".

E a chi chiede a Mourinho il perché non sorride neanche stasera dopo aver ottenuto la qualificazione, l'allenatore nerazzurro fa notare: "Lei non mi conosce nel privato...".

In chiusura, l'allenatore portoghese riflette: "C'è una cosa che faccio fatica a capire: pensavo che l'Italia fosse un paese nel quale contavano i risultati, ma ho capito che non è così per tutti. Siamo stati campioni d'Italia lo scorso anno, siamo primi quest'anno, l'anno scorso siamo stati eliminati dai campioni d'Europa, quest'anno abbiamo vinto in un girone con gli attuali campioni d'Europa...".

Sezione: News / Data: Mer 09 dicembre 2009 alle 23:35 / Fonte: Inter.it
Autore: Fabrizio Romano
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