Non appena saputo del malore, Massimo Moratti si è recato all’ospedale per sapere cosa era accaduto a Candido Cannavò. Il presidente nerazzurro era infatti legato da amicizia all’ex direttore della Gazzetta dello Sport, scomparso domenica mattina all’età di 78 anni. “Ci conoscevamo da almeno 25 anni in modo stretto, proprio una bella fetta di vita. Un quarto di secolo di amicizia autentica, affettuosa. Candido, se doveva muoverti un rimprovero o non condivideva una tua scelta, te lo diceva senza problemi. Un aspetto che illustra l’onestà dell’uomo e del professionista, la sua rettitudine morale. Con quella penna graffiava spesso, eppure il cordoglio è unanime. Anche nel periodo buio dell’Inter ravvisavo da parte sua affetto e stima, per questo non mi sono mai risentito per qualche rilievo firmato. Cannavò ci ha anzi sempre riflettuto sopra per estrarre la parte positiva di tutto. Di fondo intendeva sempre essere costruttivo, indicando la soluzione a un problema, la strada da seguire”.

Si dice che fu Cannavò a far cambiare idea a Milly Moratti, contraria al rientro nel calcio del marito: “Mia moglie gli era particolarmente simpatica e insieme mi hanno messo dinanzi a progetti e iniziative che avevano precedentemente concordato. Mi riferisco a Emergency, delle visite a San Vittore e delle altre incursioni nel mondo delle minoranze o dei bisognosi. Ecco, sono grato a Candido anche per il feeling speciale instaurato con Milly: l’ha seguita e supportata in tante cose. Se rileggo il mio rapporto con lui, è proprio la gratitudine il sentimento che emerge sugli altri. Di guida non avrei potuto averne una migliore”.

Sezione: News / Data: Mar 24 febbraio 2009 alle 12:21 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Fabio Costantino
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