"Ho sempre identificato Roberto Baggio come il talento, inteso anche come il talento di essere umile. Lui ha regalato all'Inter e agli interisti emozioni fortissime. Non abbiamo vinto molto, ma quello di Baggio nerazzurro è un periodo legato a forti emozioni delle quali lui è stato protagonista". E' affettuoso e sincero, il ricordo e il giudizio che Angelomario Moratti, vicepresidente esecutivo dell'Inter affida ai microfoni di Inter Channel sul codino più famoso del nostro calcio, a margine della presentazione dei 10 dvd dal titolo 'Io che sarò Roberto Baggio', frutto della collaborazione editoriale tra La Gazzetta dello Sport e Rai Trade. "Potremmo ricordare la vittoria sul Real Madrid - prosegue Moratti - ma in realtà ci sono tante altre occasioni nelle quali Roberto ha avuto modo di emozionare tutti noi e il pubblico in modo molto forte".
Una carriera, quella di Baggio con la maglia dell'Inter, aperta e chiusa con una doppietta e che ha saputo anche regalare dei traguardi internazionali: "Sapeva esaltarsi nei momenti nei quali il pubblico lo richiedeva - ricorda il vicepresidente esecutivo nerazzurro - e devo anche ammettere che Baggio è sempre rimasto molto legato ai nostri colori, intesi come Società e come famiglia. Di questo ne siamo onorati perchè lui è una persona davvero piacevole, un amico".

Baggio e l'Inter. Un amore passato e presente. Il futuro si vedrà: "Un inserimento di Roberto nella Società nerazzurra? Da parte nostra c'è sempre la possibilità di procedere in questo senso - continua Moratti -. Poi, bisogna vedere quali saranno le sue scelte di vita. Per lui, le nostre porte sono e saranno sempre aperte, è un uomo che è in grado di gestire diversi aspetti di quella che può essere la comunicazione della società all'esterno soprattutto considerando il fatto che Baggio è semplicemente un simbolo dell'Italia".

Si parla poi di Champions League e di quel gol realizzato da Diego Milito dopo 180 secondi di gioco che potrebbe essere tradotto come una sorta di sblocco psicologico dell'Inter nei confronti delle squadre inglesi. O forse no: "Non credo si tratti di una questione di sblocco psicologico. C'è una differenza fortissima che abbiamo acquistato soprattutto grazie al grande lavoro svolto da José Mourinho. Attualmente abbiamo un allenatore che, nel giro di un anno e mezzo, ha creato all'interno della squadra, fiducia, spirito e un'idea di forza caratteriale che probabilmente molti nostri giocatori non pensavano di avere". Un'esempio su tutti? Lucio. "Abbiamo avuto modo di scegliere dei giocatori che avessero quelle caratteristiche e cioè sapessero trascinare il resto del gruppo. Lucio ieri sera mi ha impressionato, è stato veramente incredibile".

E ora con quale spirito si va allo Stamford Bridge? "Con lo spirito che abbiamo visto più volte quest'anno nell'Inter, quello di una squadra combattiva, capace di affrontare gli avversari con la giusta determinazione. Quest'anno sono veramente fiducioso perchè noto una grandissima differenza da quel punto di vista rispetto agli altri anni e devo dire che grandissimo merito va a José Mourinho".

Sezione: News / Data: Ven 26 febbraio 2010 alle 11:03 / Fonte: Inter.it
Autore: Domenico Fabbricini
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