"Dobbiamo cambiare tattica puntando solo sulla tecnica, dove siamo nettamente superiori, evitando lo scontro fisico che loro cercheranno di alimentare. Gli svedesi si metteranno nella loro metà campo a fare muro, a chiudere gli spazi. Vista la loro stazza mi pare difficile puntare sul cross alto, molto meglio i fraseggi stretti, veloci. Ergo, servono brevilinei e fantasisti. Insomma, dobbiamo giocare con le nostre armi, non con le loro. E’ l’Italia che dovrà fare la partita, sapendo sin dal primo minuto che la qualificazione si è fatta difficile ma le chance restano". Questa la ricetta di Sandro Mazzola per ribaltare il match lunedì sera al Meazza.

"San Siro sarà il dodicesimo giocatore - assicura Sandrino -. E’ uno stadio che sa creare il clima da rimonta, lo senti. Io ricordo che quando ribaltammo in Coppa Campioni la sconfitta di Liverpool, la spinta dei tifosi si fece sentire un’ora prima del match. E ci aiutò moltissimo, fu decisamente fondamentale. Diamine ha tirato solo Darmian, non è possibile. Anche senza la potenza tecnica di un Riva o il genio del Recoba interista, che resta fra i miei acquisti migliori, non possiamo restare fuori dal mondo. Pur ammettendo che quella attuale non è la migliore leva, il livello del nostro calcio rimane superiore. Però all’inno a nessuno dovranno tremare le gambe".

Sezione: News / Data: Sab 11 novembre 2017 alle 10:12 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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