Sandro Mazzola è stato raggiunto dai taccuini del Gazzettino, il quotidiano più diffuso nel Triveneto, per parlare di Venezia-Inter. Questo un estratto delle sue considerazioni:  Dite che a Venezia mio papà è considerato il più forte giocatore che abbia mai giocato lì? Cavolo, bello, proprio bello. In laguna per scappar dalla famiglia? Verissimo, la sua era una famiglia strana, volevano che andasse a rubare, perché era svelto a portare via la roba da mangiare, era gente molto povera. A Venezia venne per arruolarsi nella Marina e fare una vita onesta. Venne notato casualmente mentre giocava così, con un pallone non so se di cuoio o fatto di stracci o di carta. Fatto sta che lo vide un osservatore del Venezia, di cui ora non ricordo il nome, e lo portò a fare un provino per il club. Lo presero subito.

LA MAPPA DI EMOZIONI. Scavare nel passato per far emergere in superficie i ricordi di Mazzola al Penzo. Ricordi che affiorano nella memoria, travolti dalla potenza emotiva: "Col Venezia non l'ho proprio mai presa. Ogni volta che venivo al Penzo, mi distraevo, mi guardavo attorno, avevo la mente lontana, era una cosa strana: cercavo mio papà, perchè sapevo che quello era il suo stadio, quello dove era nato come calciatore e non giocai mai bene. Ricordo che la prima volta a fine partita ero seduto in spogliatoio in lacrime, l'allenatore venne lì e mi disse dai, non pensare a queste cose. Ma era un'emozione molto particolare, in fondo anch'io sono stato concepito in laguna".
Sezione: News / Data: Sab 27 novembre 2021 alle 14:51
Autore: Niccolò Anfosso
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