Sandro Mazzola c’è l’ha fatta, esattamente 45 anni fa; riuscì a conquistare tutto con la Grande Inter di Moratti ed Herrera, forse il vero artefice di tale impresa. Mourinho ricorda Herrera, innovativo ai tempi nella metodologia di gestione del lavoro e delle risorse umane, grande manager e comunicatore; tutte le qualità tipiche del portoghese, che cerca quell’accoppiata fallita al tempo del Chelsea. Dunque, chi meglio di Mazzola, potrebbe dettare la ricetta per il duplice successo: “Conta molto la condizione fisica - esordisce Mazzola -. Quando arrivi in fondo alla stagione tendi a mollare, ma a quel punto intervennero l’allenatore e la società”. Proprio l’allenatore, Helenio Herrera, fu forse uno dei segreti vincenti di quell’anno. Mazzola racconta un aneddoto che, forse, c'entra poco con la vittoria dei titoli europei: “Eravamo da poco diventati Campioni del Mondo e pensavamo ad un po’ di riposo, ma Herrera ci volle pronti a lavorare perché si doveva recuperare la gara con il Varese in campionato. Quando riesci in una tale impresa non ti devi rendere conto altrimenti ti rilassi e credi che gli obiettivi arrivino in automatico. Herrera fu bravo nel darci sempre stimoli nuovi”.

Mazzola ammette la difficoltà del double in Italia, dicendo che in Inghilterra e Spagna è meno dura: “All’’estero c’è meno pressione sull’ambiente; i giocatori sono più tranquilli e vivono la stagione in condizioni diverse dalle nostre”. Mazzola chiude con pensiero sull’Inter di oggi: “La sconfitta di Roma potrebbe creare qualche problema, ma se arrivano le vittorie in Coppa ci sarà la giusta spinta per fare bene anche in Serie A”.

Sezione: News / Data: Mer 31 marzo 2010 alle 09:23 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alberto Casavecchia
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