"Mi piace Ligabue perché fa musica di carattere: non è un cantante morbido, mi pare un passionale come me". Questa è una delle anticipazione della biografia di Walter Mazzarri che riporta la Gazzetta dello Sport. La storia di una carriera in continua ascesa, "dal basso, senza scorciatoie, senza regali in cambio". Questo libro è semmai un regalo che ha voluto fare lui a suo figlio Gabriele: "Non sono solito aprire la mia sfera personale, dunque non avevo mai pensato di scrivere un libro: gliel’ho dedicato, ma è come se attraverso queste 203 pagine avessi anche voluto raccontare a Gabriele cosa ha fatto suo padre in tutti gli anni in cui gli è stato vicino meno di quanto avrebbe voluto. Per fare calcio come l’ho fatto, sono orgoglioso di aver rinunciato a tutto tranne che a una cosa: il tempo che avrei potuto e dovuto dedicare a mio figlio. Il meglio deve ancora venire, secondo la rosea, non è "solo un libro sulla carriera di Mazzarri, dalla Primavera del Bologna all’Inter passando anche per stagioni al di sopra di qualsiasi aspettativa con Acireale, Pistoiese, Livorno, Messina: è il racconto, attraverso la sua carriera, di chi è Mazzarri". "Un maniaco dei particolari che viene scambiato per antipatico, in base ad uno stereotipo sbagliato che è il momento di demolire: se lo sembro, è solo perché faccio di tutto per far rendere al meglio la squadra che alleno. Quando fisso un orizzonte non voglio arrivare lì, ma un metro più in là: un centimetro non mi basterebbe".

Sezione: News / Data: Mer 29 gennaio 2014 alle 13:54 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print