"Ci mandiamo un centinaio di sms al giorno. Gli voglio proprio bene e ne sono orgoglioso, certo non lo rinnego perché è andato al Milan: l’amicizia va ben oltre queste cose. Lui non fa mai del male a nessuno, è una gran brava persona. Gli piace divertirsi, da bambinone qual è". Parole e pensieri firmati Marco Materazzi, bandiera dell'Inter campione di tutto nel 2010, che dalle colonne del quotidiano La Repubblica racconta del derby di Mario Balotelli: "Anche l’altra sera, quando a San Siro esultava e ballava in tribuna con Robinho: Mario è quello lì, vive la vita come uno venuto dalla strada e mi piace anche per questo. Si diverte in modo sano, mica fa lo scemo o si ubriaca, non si fa del male fisicamente come altri che invece si sono rovinati".

Poi si analizza il derby: "Il Milan è favorito, e a noi interisti va benissimo così. Ma attenzione: con la vittoria sul Barcellona hanno preso definitivamente coscienza della propria forza. L’altra sera è stata una lezione di calcio: la grinta, l’abnegazione, il collettivo, e mica hanno i campioni che avevamo noi quando eliminammo il Barça nel 2010. Avevo criticato anch’io Allegri a inizio stagione, ma ora tanto di cappello. Comunque non diamo per morta l’Inter: i miei ex compagni hanno sette vite, ce le hanno nel dna. Mi aspetto un’accoglienza particolare per Mario, da parte dei suoi ex compagni e dei tifosi: basta che non si trascenda con cose razziste, tutto è lecito. Cosa aggiunge Balotelli al Milan? Le doti del campione. Mai visto uno così forte a 17 anni, quando esordì con noi: sotto porta non perdonava mai. Vincemmo lo scudetto del 2008 grazie a lui. All’ultima giornata fu decisivo Ibra a Parma, ma quel giorno Mario giocò una partita fantastica da esterno d’attacco. Lo ringrazierò sempre, da interista, perché ci ha fatto vincere cose importanti".

Ma l'Inter come arriva al derby? "Quando ti manca Samuel, cioè uno dei tre difensori più forti al mondo, e Milito, un attaccante che nessuno ha, il calo è inevitabile. Stramaccioni è bravo tatticamente, scaltro, studia molto, ma quando ti mancano i migliori è dura. Lui imposta le partite sugli avversari solo perché non può imporre il gioco e fa di necessità virtù: se a centrocampo hai Zanetti, Cambiasso e Gargano ma ti manca Stankovic, come fai a costruire gioco? Hanno avuto il coraggio di mandare via lo zoccolo duro, campioni che erano anche l’anima dello spogliatoio: rinnovamento totale, bravi. L’Italia dovrebbe fare così, non solo nello sport: ma non ci si riesce, siamo un paese troppo conservatore. All’Inter sono andati via in tanti tranne gli argentini? E che devo dire... Gente come Eto’o, Sneijder, Balotelli o Thiago Motta aveva mercato ed è stata ceduta, magari se arrivava un’offerta da 40 milioni per Cambiasso andava via anche lui, boh…". 

Matrix trova il tempo per parlare anche di José Mourinho e del suo possibile trasferimento al PSG, dove ritroverebbe Zlatan Ibrahimovic: "Non so se accadrà, ma in quel caso non so cosa sarà di Ibrahimovic: i due non si sono lasciati bene. Ibra ci mollò durante un ritiro a Los Angeles per andare al Barcellona, e disse a Chivu: “Senza di me non vincerete nemmeno lo scudetto”. Mourinho lo affrontò: “Sappi che senza di te vinceremo tutto”. E così andò. Solo che adesso ho un timore… Da tifoso dell’Inter ho paura che il Milan vinca la Champions: quando Ibra se ne va, ed è già accaduto a Barcellona e Inter, quella squadra poi alza la Champions...".

Sezione: News / Data: Sab 23 febbraio 2013 alle 12:00
Autore: Riccardo Gatto / Twitter: @RiccardoGatto1
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