Intervistato da Il Giornale, l'ad della Juventus Giuseppe Marotta ha toccato molti argomenti di attualità e di politica calcistica, sottolineando anche il buon rapporto che lega i vertici bianconeri alle rinnovate dirigenze di Inter e Milan: "La competitività è sempre al massimo, ma il calcio è un prodotto congiunto e con loro abbiamo instaurato un ottimo rapporto al fine di valorizzarlo. Il VAR? A noi resta comunque l'obbligo di vincere. La Juve è costruita per lo scudetto, non conquistarlo sarebbe una sconfitta. Non abbiamo paura della tecnologia, che anzi può legittimare le nostre vittorie. Ad esempio, abbiamo già avuto tre rigori a favore, come in tutta la scorsa stagione: il problema è che li abbiamo sbagliati. Sulla nuova legge per i diritti tv, dico che occorre capire che il sistema calcio ha riflessi europei. Noi abbiamo recitato la parte degli investitori. Lo sviluppo passa attraverso società che svolgono attività di sistema e non da quelle che si agganciano. La legge Melandri non deve limitarsi all'assistenzialismo, ma deve tenere conto di quattro capisaldi nella redistribuzione dei proventi, ovvero di investimenti, strutture, competitività e meritocrazia. Il sistema non può sostenere 102 società professionistiche e, dal momento che sono scomparsi i mecenati, serve sostenibilità. Siamo orientati a ridurre la serie A a 18 squadre e all'introduzione delle seconde squadre che sono fondamentali, dal momento che è difficile fare il salto dalla Primavera alla prima squadra".

Sezione: News / Data: Dom 12 novembre 2017 alle 14:19
Autore: Antonello Mastronardi / Twitter: @f_antomas
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