A Calciomercato.com, ha parlato Domenico Marocchino su Inter-Juventus, sfida di domenica, lui che ha vissuto questa classica per quattro stagioni (dal 1979-80 al 1982-83) con la maglia bianconera. Ai microfoni di calciomercato.com, l'ex tornante della Juventus, ora opinionista su Telenova, ricorda il suo passato bianconero, e in particolare una sfida persa al Meazza contro i nerazzurri, e parla del momento attuale della squadra di Del Neri.

Iniziamo da un suo ricordo di un Inter-Juventus. Quale sfida giocata al Meazza le torna in mente per prima?
"Purtroppo la prima sfida che mi torna in mente è una sconfitta, nella stagione 1979-80. A fine primo tempo, contro l'Inter di Bersellini, eravamo sullo 0-0 e stavamo anche giocando bene. Il presidente Boniperti all'intervallo venne negli spogliatoi e ci disse di continuare così. Il secondo tempo però fu un disastro e perdemmo pesantemente, per 4-0".

Tornando ai giorni nostri, come vede questo Inter-Juve?
"Mah, questa Inter è ancora più forte di questa Juve, sull'arco delle 38 partite, ma in una gara singola può succedere di tutto, come è stato dimostrato anche nel primo Inter-Juve dopo il ritorno dei bianconeri dalla B. La squadra di Ranieri vinse per 2-1".

I bianconeri devono fare ancora tanta strada per colmare il gap con l'Inter?
"La Juve deve lavorare piano, piano, piano, senza frenesia. Negli ultimi anni ci sono state tante rivoluzioni e c'è stato un cambio epocale. Ora Del Neri deve lavorare con tranquillità e i risultati con calma arriveranno. Certo, poi l'Inter ha un fuoriclasse come Eto'o e quindi non è facile colmare il gap da un giorno all'altro".

La Juve ha il miglior attacco e la peggior difesa della Serie A. E' sintomo di mancanza di equilibrio fra i reparti o manca un leader che sappia comandare la difesa?
"In difesa Bonucci deve fare ancora esperienza, ma Chiellini l'esperienza ce l'ha. Direi che il problema, se di problema si tratta, riguarda tutto l'assetto della squadra: per trovare un equilibrio definitivo ci vuole tempo e senza un regista a centrocampo ci vuole ancora più tempo. Ma è anche vero che, come ha spiegato Del Neri, si può anche giocare senza regista. Se Aquilani può diventare il regista di questa squadra? Sinceramente non lo so, non è un regista nel vero senso della parola".

Fra i nuovi acquisti, quello che finora si è messo più in luce è Milos Krasic. Le piace?
"Sì, mi piace il fatto che punti sempre l'uomo. Io ero un dribblomane e il fattto che punti spesso l'uomo mi fa piacere".

Per concludere, cosa pensa della frase dell'ad dell'Inter Paolillo ("La Juve rivuole lo scudetto del 2006? Dovrebbe restituirne altri di scudetti") alla quale il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, ha replicato indirettamente con una lettera ai tifosi ("Le nostre vittorie sono state tutte meritate sul campo")?
"Penso che sarebbe ora di parlare meno possibile. Queste cose per me scorrono via e non mi interessano molto. Io sono un calciatore, sono per il calcio giocato, queste polemiche non mi stuzzicano. Mi piace guardare il calcio giocato".

Sezione: News / Data: Ven 01 ottobre 2010 alle 21:16
Autore: Fabrizio Romano
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