Pierpaolo Marino, direttore sportivo dell'Udinese, torna a esprimere tutte le sue riserve sulla ripresa del campionato intervistato da Radio 24 nel corso di 'Tutti Convocati': "Sono di fondo un po' pessimista sulla situazione, tutti abbiamo voglia di riprendere, ma questa voglia sbatte con la quotidianità e la realtà di questa malattia che non è passata. Due giorni fa, a Wuhan, il club ha convocato la squadra. Da noi che la pandemia è scoppiata due mesi e mezzo dopo, mi rapporto e penso che non siamo ancora pronti a livello di pericolosità per atleti e indotti. La paura mia da dirigente è preoccuparci solo di questa stagione, ma dovremmo preoccuparci anche della prossima. Se non dovesse partire a pieno regime, lì davvero potremmo arrivare al crac di alcune società di calcio. La Lega è compatta, confermo, tutti vogliamo riprendere. Anche l'Udinese chiede rispetto delle tutele del personale, assolutamente noi vorremmo essere in campo il prima possibile".

Nemmeno le modalità per gli allenamenti sono di suo gradimento: "Che competitività c'è, che propedeuticità c'è ad allenarsi distanziati? E' come andare a correre al parco, nulla di diverso". Dubbi pesanti anche sul tema della prorogabilità dei contratti: "Non è possibile, non si riuscirà perché i contenziosi saranno tanti, il primo giocatore che non rinnova farà saltare il banco, in più ci sono i giocatori in prestito che a giugno devono tornare". Dove secondo Marino si può trovare un'intesa è sulla questione tv: "Il rapporto broadcaster-Lega è aperto e cordiale, le soluzioni si troveranno. Non si andrà al conflitto, c'è un contratto. Club hanno risorse maggiori da tv, ma le piattaforme senza calcio non sopravvivono. E' un rapporto di simbiosi che non può essere intaccato."

Sezione: News / Data: Gio 23 aprile 2020 alle 14:59
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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