Re di Milano prima, della Serie A dopo... Romelu Lukaku porta a casa anche il titolo di MVP dell’ultima stagione di Serie A, vinta dalla squadra di Antonio Conte. Una vita quasi totalmente dedicata al calcio quella del belga, che tra un record e un altro non smette di coltivare le passioni extra-calcistiche, come ad esempio la musica: "Un modo per tenere connesso me stesso con le difficoltà che ho passato nella mia esistenza" come spiega il bomber numero 9 alla Gazzetta dello Sport, dove chiarisce: "Non è solo un hobby, ma una parte di me".

Quale canzone si può dedicare a questo scudetto?
"Difficile sceglierne una sola perché è stata una cavalcata eccezionale e piena di storie all’interno. Ma mi viene in mente “H.a.m” di Kanye West e Jay-Z: è di dieci anni fa, ma sempre attuale. Ci dice che bisogna avere fiducia in se stessi per ottenere grandi risultati nella vita". 

C’è un verso che ama e che l’ha aiutata nelle ultime settimane convulse? 
"In “D’Evils” di Jay-Z si dice: Nine-to-five is how you survive, I ain’t tryna survive. I’m tryna live it to the limit and love it a lot. Significa: 'Dalle 9 alle 5 sopravvivi, io non sto cercando di sopravvivere. Sto provando a vivere al limite e mi piace molto'. Mi sento così: ho sempre provato a fare tutto al limite, a spingermi in ogni allenamento e partita e per questo ho avuto successo. Voglio fare il mio lavoro al meglio, ma senza dimenticare di spendere il tempo con chi amo: mia madre, i miei fratelli, gli amici".

Nello spogliatoio interista è lei a mettere la musica?
"No, siamo un grande gruppo anche perché c’è molto rispetto reciproco. Ognuno ha i suoi gusti e ascolta ciò che vuole".

Quanto è stato importante incrociare Jay-Z?
"Ha avuto un significato grandissimo perché io ho sempre ascoltato la sua musica. Ricordo quando mi ha detto: 'Se davvero pensi che l’Inter sia lo step da fare per vincere, fallo'. Durante il primo anno io e i miei compagni siamo arrivati a un passo dal successo, ma nell’ultima stagione ce l’abbiamo fatta con duro lavoro, pazienza, sudore e sacrificio. Proprio la via che Jay mi aveva indicato".

Ma che differenza c’è tra il suono di San Siro che abbraccia un suo gol e quello di una canzone che cambia la vita?
"Segnare un gol è la sensazione più bella del mondo dopo quella che ho provato quando è nato mio figlio. Volevo conoscere poche persone selezionate nella vita: Kobe Bryant e Jay-Z. Adesso spero che, pandemia permettendo, venga a Milano a vedermi segnare a San Siro".

Leggi qui l'intervista integrale.

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Sezione: News / Data: Mar 01 giugno 2021 alle 00:37
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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