JULIO CESAR 6 – Subisce tre gol “tradito” dalle amnesie incredibili della propria difesa: nulla può sulla fucilata di Maccarone, come sulla conclusione ravvicinata di Ekdal e sul maligno rasoterra di Big Mac. Lui, anzi, è attento quando ce n’è bisogno.

MAICON 5 – Batte appena un colpo lì in avanti, poi la sua è tutta una partita all’insegna dell’abulìa. Non affonda mai di fronte a Del Grosso, cerca cross da posizioni troppo arretrate, ed è gravissima soprattutto la disattenzione difensiva che consente a Ekdal di affondare il gol del 2-2 che manda l’Inter in rottura prolungata.

LUCIO 4,5 – Che per lui Maccarone sarà causa di continua emicrania, lo si capisce da subito: dopo due minuti commette un fallo a metà campo sul quale forse Peruzzo lo grazia. E con Cordoba commette due incertezze gravissime: prima una palla non chiamata che poteva costare cara, poi il colpevole accompagnamento (contrastare no?) col quale stende un tappeto rosso a Maccarone dal quale nasce il bellissimo gol del vantaggio Robur. Anche nella ripresa macchie evidenti.

CORDOBA 5+ – Forse leggermente meglio rispetto a Lucio, però anche lui su tutti e tre i gol ha le sue brave colpe.

ZANETTI 5,5 – Tornato ad occupare il ruolo di terzino sinistro, il capitano subisce la vivacità di Reginaldo e, talvolta, Maccarone, che spesso e volentieri la fanno da padrone su quella corsia. Da buon capitano prova a suonare la carica per i suoi, andando a cercare l’incursione in avanti, però fatica spesso a farsi trovare nella posizione giusta dai compagni.

THIAGO MOTTA 4,5 – Esce incredibilmente soverchiato nel confronto diretto con Ekdal, è quello che patisce più di tutti la supremazia a centrocampo della Robur. Mourinho ne vede, forse troppo tardi, il disorientamento, e lo fa uscire. DAL 62’ STEVANOVIC 6: Di stima, visto che il giovane serbo, gettato nella mischia da Mourinho in totale emergenza, prova a fare il suo mettendoci tanta buona volontà. Ancora da sgrezzare, ma i numeri sembrano esserci.

STANKOVIC 5,5 – Almeno lui lotta e suda per sopperire all’inferiorità numerica. Un lavoro che gli costa tante energie e anche un infortunio, andandosi ad inserire nella ormai interminabile “injured list” di Mourinho. DAL 45’ ARNAUTOVIC 6 – Prima a San Siro per l’austriaco, senz’altro con l’emozione che si fa sentire, così come però la voglia di farsi vedere. Crea un paio di pericoli e da una mano importante ai compagni nell’assalto finale.

QUARESMA 5 – I compagni provano a coinvolgerlo, lui cerca di dare il suo contributo, ma non carbura e quando mette un paio di palloni discreti sono i compagni a non capirlo perdendo buone occasioni. DAL 45’ SAMUEL 8 – Entra nella ripresa, lavorando nell’inedito ruolo di terzino sinistro offrendo una prestazione davvero stupenda specie se rapportata alla posizione per lui inedita. E poi, magia magia, si inventa un gol da centravanti consumato che ribalta in maniera clamorosa una partita che sembrava ormai persa solo poco prima.

SNEIJDER 9 – E dire che il suo inizio partita, certamente condizionato dal campo di San Siro simile a quello di Verona, non promette niente di buono: un passaggio errato (con la complicità di Maicon), un controllo in area sfumato, una palla persa che si trasforma in un contropiede che poteva diventare sanguinoso. Ma nel momento migliore dell’Inter del primo tempo, lui, come al solito, c’è: prima col passaggio al contagiri per Milito che trova il gol del pari, poi con la splendida punizione del primo vantaggio. Nella ripresa, quando l’Inter rischia il naufragio, in lui si accende una luce: e allora, eccolo battagliare, cercare l’affondo, spesso più d’istinto che di ratio, sbottare con l’arbitro che un paio di volte gli fischia contro non si sa bene cosa. Poi, la nuova gemma su calcio piazzato con la quale riacciuffa il pareggio, e infine, lo strepitoso assist per Samuel che suggella il definitivo 4-3. Fossimo stati negli Usa, dalle tribune si sarebbe indubbiamente alzato un coro: “Mvp! Mvp!”.

PANDEV 6,5 – Il più volitivo nei primi minuti, è lui a crearsi la prima occasione pericolosa per l’Inter. Dopo questo primo tiro in porta non sarà mai troppo appariscente ma lavora a dovere, ma il suo lavoro a sostegno di Milito, quasi mai senza sbavature, è comunque da rimarcare.

MILITO 6,5 – Solito gol da fuoriclasse, con palla mandata lì dove Curci non può assolutamente arrivare. Poi soffre la carenza incredibile di idee dei suoi compagni che non riescono più a fargli arrivare palloni decenti, ma nell’arrembaggio finale il suo lavoro oscuro si fa sentire.

ALLENATORE: MOURINHO 6,5 – Sbaglia a proporre il 4-2-3-1, che crea una netta inferiorità nella zona nevralgica del campo. Tenta di rimediare nella ripresa ma i propositi di 4-4-2 vanno a farsi benedire quando Stankovic si fa clamorosamente male al rientro dagli spogliatoi. In preda all’emergenza, col Siena che a un certo punto fa quello che vuole, lancia anche Stevanovic e si affida al cuore dei suoi ragazzi. Viene premiato.

IL CUORE DELLA SQUADRA: 10 – Perché è questo, più di tutti, il fattore che ha fatto sì che l’Inter conquistasse allo sprint questi incredibili tre punti. Con una squadra che forse più incerottata non si può, l’Inter reagisce a tutte le avversità che le si parano davanti affidandosi al coraggio e agli attributi dei suoi uomini. La dimostrazione è il gol partita di un Samuel esemplare nonostante 45 minuti fuori ruolo: terzino sinistro improvvisato prima, attaccante micidiale poi.

SIENA: Curci 6 (45’ Pegolo 5,5); Rosi 5, Cribari 5,5, Brandao 6,5, Del Grosso 6; Vergassola 6,5, Codrea 6,5, Ekdal 7,5 (81’ Jarolim sv); Reginaldo 7 (72’ Fini 6), Maccarone 8, Jajalo 6,5. Allenatore: Malsani 6-.

ARBITRO: PERUZZO 4 – Dopo pochi minuti, sbaglia non concedendo un corner all’Inter per deviazione di Curci su tiro di Pandev. E’ l’inizio di una incredibile “galleria degli orrori” fatta di errori senza soluzione di continuità, che fanno imbestialire tutti, pubblico e giocatori di entrambe le squadre. ASSISTENTI: LIBERTI – VIAZZI 4
 

Sezione: News / Data: Sab 09 gennaio 2010 alle 23:27
Autore: Christian Liotta
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