Da Rosario a Genova, passando per Barcellona. E' la storia di un talento speciale, forse predestinato, perché decidere un derby di Genova da protagonista non è da tutti. Si chiama Mauro Emanuel Icardi, per tutti è Maurito. La sua storia è particolare, quasi scolpita nel destino, con il sogno realizzato di conquistare la Samp e il suo popolo a 19 anni. Dopo aver stregato Pep Guardiola, non proprio l'ultimo arrivato. Proprio così, perché l'avventura magica di Icardi, classe '93 argentino purosangue di Rosario, decolla a Barcellona. Da bambino segue la sua famiglia nell'emigrazione in Spagna, alle Canarie: c'è la crisi economica, ma dopo i primi passi al Club Infantil Sarratea, in Argentina, per Icardi c'è l'opportunità di mettersi in mostra al Vecindario. Una piccola società dell'isola di Gran Canaria dove il ragazzo segna a raffica, primi sprazzi di una qualità notata in fretta. Gli scout del Barça sono sempre vigili, molto attenti, abili a scovare talenti prima di tutti.

Quando gli occhi vengono puntati su Maurito, le relazioni sono subito ottime: piedi buoni, rapidità, discreta prestanza fisica. Guardiola allena il Barça B e nota qualità particolari in questo ragazzino argentino. Non c'è tempo da perdere, Pep lo vuole fortemente, più di tutti, nonostante la concorrenza del Real e di società anche inglesi. E' la sua scommessa, la società si convince ed è proprio Guardiola a scegliere Icardi. Il feeling è immediato, sin dal primo giorno a Barcellona: Maurito arriva al campo di allenamento e si accomoda in tribuna, Guardiola lo vede e a sorpresa ferma la seduta. Tutti in silenzio, il maestro Pep va a salutare quel ragazzino che ha voluto portare nella sua giostra perfetta di baby prodigi. Icardi si fa notare nei suoi anni in blaugrana, segna e fa segnare, le società italiane corrono a seguirlo. Inevitabile, per un gioiello così. Il Palermo più di tutte, come anche l'Inter e la Roma. In prima fila, però, c'è anche la Sampdoria. Il capo degli osservatori blucerchiati Riccardo Pecini è incantato da Icardi, più volte vola a Barcellona per monitorarlo con i suoi procuratori, Nunzio Marchione e Abian Morano. Due fratelli, praticamente, per Maurito. Specialmente nel momento più difficile, all'ultimo anno.

Qualcosa col Barça si è rotto. Spesso gli viene preferito Gael Etock (ora relegato alla squadra B dello Sporting Lisbona), Icardi risponde comunque sul campo: quando subentra dalla panchina segna, ma la situazione non è più idilliaca. E nel gennaio del 2011 c'è la possibilità di prenderlo in prestito con diritto di riscatto. Tutti i club italiani che lo hanno seguito tentennano, tranne la Sampdoria. Pecini lo vuole fortemente, la Samp decide di puntare sul ragazzo e lo porta a Genova con la collaborazione dei suoi agenti e l'entusiasmo del ragazzo. A luglio, poi, il cartellino viene riscattato per 400mila euro. Un investimento in cui la società crede senza dubbi. Icardi inizia ad ambientarsi, nuova città e nuovo mondo per un ragazzino. Fondamentale sarà il papà Juan, che si trasferisce con Mauro a Genova: giornate passate a pescare a Bogliasco insieme, come facevano nel Rio a Rosario. Aspettando la grande occasione. Nel 2011/2012, lo scorso anno, Maurito diventa capocannoniere del campionato Primavera con 19 gol in 23 gare. Media da record, tanto da meritarsi anche l'esordio con la maglia blucerchiata in Serie B a fine stagione: Icardi subentra al 75esimo a Fornaroli contro la Juve Stabia e segna il gol del 2-1 che consente alla Samp di accedere matematicamente ai playoff. Arriverà la Serie A, il resto è storia dei giorni nostri. Come il no alla chiamata dell'Under 19 italiana: Icardi vuole solo l'Argentina, puntuale c'è la chiamata dell'Under 20 dove il ragazzo - al Torneo di Alcúdia - segna 3 gol ed è capocannoniere della manifestazione.

L'ultima parte di una favola ancora lunga, perché Mauro esordisce in Serie A contro la Roma all'Olimpico. Poi, altre 6 presenze tra cui il 105esimo derby di Genova. Quello della grande paura. Icardi parte da titolare, fa segnare e trova il gol del 3-1 che vuol dire vittoria. Sorriso quasi incredulo, è la sua prima rete in Serie A. Un urlo liberatorio sotto la Gradinata Sud, l'abbraccio della gente, la Genova blucerchiata ai suoi piedi. Forse un predestinato, di sicuro l'orgoglio di una società che ci ha creduto fino in fondo. Da ieri per tutti è semplicemente Maurito, il pupillo di Guardiola che ha conquistato la Samp.

Sezione: News / Data: Lun 19 novembre 2012 alle 17:25 / Fonte: Gianlucadimarzio.com
Autore: Fabrizio Romano / Twitter: @FabRomano21
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