“Volevamo avere questa bicicletta e ora dobbiamo pedalare”. Lo ha ammesso anche Luciano Spalletti nella prima conferenza stampa pre-partita della nuova stagione. Quella che sta per cominciare non può essere considerata una stagione qualunque per l’Inter.

Non può e non deve essere considerata una annata come tutte le altre. In primis perché, dopo 6 anni si torna ad assaporare il calcio che conta, il calcio dei grandi. Il calcio della Champions League. Il calcio europeo, nella Milano nerazzurra, manca da due stagioni, quando gli uomini di Frank de Boer uscivano in maniera indecorosa ai gironi di UEL. Sembra passata una vita, ed è un po’ come se fosse così. Di allenatori, sulla panchina nerazzurra, da quell’inverno del 2016 ne sono passati 4. Dopo De Boer, le parentesi di Stefano Pioli e Stefano Vecchi hanno aperto la strada all’avvento di Luciano Spalletti. Capace – e non era scontato – di riportare l’Inter ‘a riveder le stelle’.

Ma non è solo Champions. Perché per quanto il cammino europeo offra spunti e motivazioni particolari, c’è da guardare nel giardino di casa nostra. La Serie A 2018/19 è stata etichettata da molti, tra addetti ai lavori e tifosi, come il campionato italiano della rinascita. Motivo: l’arrivo di tanti campioni e lo spostamento di tanti e tanti milioni. Insomma, il ritorno all’uso del soldo pesante per vedere i migliori calcare i nostri campi. A questo ha contribuito anche l’Inter. La campagna acquisti condotta in prima fila da Piero Ausilio ha portato in Italia uno dei ‘crack’ argentini più chiacchierati, Lautaro Martinez, inseguito da diversi top club. Ha riportato in Italia Keita Baldé, uno che solo 12 mesi fa aveva la fila ad attenderlo fuori da Formello, prima di scegliere il Monaco. Ha perfino provato a trattare uno come Luka Modric, attualmente tra i migliori centrocampisti del globo, nonché candidato principale al Pallone d’Oro.

In più, un rinforzo di livello in ogni ruolo, strappati a tre rivali (Stefan de Vrij dalla Lazio, Kwadwo Asamoah dalla Juventus, Radja Nainggolan dalla Roma). Insomma, un mercato da big. Un mercato che ha alzato le aspettative rispetto ai nerazzurri, etichettati da tutti come principali antagonisti alla Juventus dei 7 scudetti e con il 7 di Madeira in organico. Un mercato che ha alzato l’asticella anche sugli obiettivi stagionali che società e tifosi ora attendono dalla squadra.

Spalletti ha pedalato un anno con una bicicletta carina, ma alla lunga difficile da gestire. Ha raggiunto un obiettivo quasi insperato, mantenendosi salto in sella anche nei momenti in cui il percorso si è fatto più incidentato. Ora, la sua bici è decisamente migliore, rinforzata con tasselli importanti. E come ha ammesso lui stesso, c’è da puntare a mete più prestigiose. La prima pedalata dell’anno va data al Mapei Stadium contro il Sassuolo. Gli stessi neroverdi che per una settimana avevano demolito quasi ogni speranza di approdo in Champions, nell’ultima partita interna del 2017-18, e che un girone prima imponevano ai nerazzurri la prima sconfitta in trasferta. Era un altro anno, un’altra Inter. Ora c’è subito l’occasione di rifarsi. Per dimostrare come la bicicletta nerazzurra sia veramente migliorata, tanto da puntare in alto.

Federico Rana

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Sezione: News / Data: Dom 19 agosto 2018 alle 17:46
Autore: FcInterNews Redazione
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