Intervistato da Calciomercato.com, Mattia Grassani, esperto di diritto sportivo, ha avanzato l'inquietante problema del dissesto economico che potrebbero vivere le società di calcio come conseguenza dell'emergenza Covid-19: "In una valle di lacrime, sangue e sudore, nessuno pensa a chi manda avanti il sistema calcio, ovvero i presidenti. Il fronte dei club in difficoltà è ampio e non conosce categoria e latitudine. Si pensi ad un’azienda calcistica che annovera tra 80 e 150 dipendenti in totale ma non può utilizzarli, dovendo, comunque, retribuirli, con gli incassi pressoché azzerati ed elevati costi fissi di strutture. Quanto può andare avanti in una situazione come questa? Il collasso è molto vicino per molti. Sarebbe, quindi, molto importante ed adeguato alla straordinarietà del momento, creare un fondo di solidarietà, con il contributo a fondo perduto dei Club meno colpiti, che venga incontro a chi non è più in condizione di riprendere il torneo. Se al nostro interno non ci si aiuta, rinunciando tutti a qualcosa per sostenere chi è davvero impossibilitato a rialzarsi, di quale sistema stiamo parlando".

Grassani si esprime anche sull'eventualità di vedere playoff e playout in Serie A: "Li considero l’extrema ratio, l’ultima scialuppa di salvataggio da prendere qualora, per cause oggi non prevedibili, nonostante la cancellazione dell’Europeo 2020, non si riuscisse a completare i tornei seguendo il loro fisiologico sviluppo. Il Campionato 2019/2020 è iniziato con un format ben preciso, con determinate regole e formule assolutamente chiare e note a tutti. La mission credo sia portarlo a naturale conclusione in applicazione di questi principi. Solo in caso di ulteriori incidenti di percorso, ma ve ne sono stati già abbastanza, direi, rappresenterebbero un’opzione alternativa, per giungere ad un punto finale ed assegnare titoli, qualificazioni europee e stabilire le retrocessioni. Ma non sarebbe più il Campionato di Serie A 2019/2020 che ha preso il via ad agosto scorso, sarebbe qualcosa di diverso". E per la prossima stagione i campionati manterranno l'attuale format? "Le variabili sono talmente tante, affidate a fattori extra-sportivi e non interni che potremmo parlarne per ore senza arrivare ad una sintesi ragionevole. Dico solo che in passato, sempre in circostanze eccezionali, dipendenti però da situazioni endordinamentali, nel campionato 2003/2004, la Serie B passò da 20 a 24 squadre, l’anno successivo, la Serie A da 18 a 20, due stagioni or sono, la B da 22 scese a 19 unità. All’attualità non mi sento di escludere niente, ovvero che, al presentarsi di un problema davvero irrisolvibile attraverso criteri esclusivamente meritocratici, potremmo anche assistere a qualche torneo 2020/2021 in sovrannumero. Ma si tratta, ovviamente, di mere ipotesi".

Sezione: News / Data: Mer 18 marzo 2020 alle 16:24
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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