Intervistato da Discoradio, l’ex portiere dell’Inter Julio Cesar torna sullo Scudetto vinto dai nerazzurri: "Sono emozioni diverse rispetto alla Champions, ma essendo ancora legato all’Inter veder vincere lo Scudetto tante persone che lavorano nelle retrovie dopo undici anni mi porta una felicità incredibile. Anche i tifosi lo meritavano tanto".

Sulla musica: "Tutti i giocatori hanno una canzone che ascoltano prima della partita. Ricordo Lucio che ascoltava una playlist di musica sudamericana, io portavo più musica americana. Poi ci sono alcuni che sono scaramantici, io lo facevo per motivarmi e per rilassarmi. All’inizio qui in Italia ascoltavo tanto Eros Ramazzotti, Ligabue anche mi piaceva tanto. In America mi piace molto l’hip hop, ma ascolto anche la samba. Sono eclettico, ascolto un po’ di tutto".

Sulla finale di Champions League del 2010: "Tutti i giocatori sognano di giocarla, io non sapevo se avrei avuto un’altra possibilità e quindi portai con me 50-60 persone dal Brasile. Di cosa si parla negli spogliatoi? Di tutto, ma quello che succede lì, rimane lì. Per arrivare a vincere tutto quello che abbiamo vinto, quattordici titoli, serve uno spogliatoio molto forte. È stata una cosa bella e importante per tutti conoscere i compagni che avevi accanto. Io guardavo Zanetti e capivo subito quello che stava pensando o provando, eravamo una famiglia. Abbiamo ancora un gruppo che si chiama Triplete, c’è anche Mourinho e poi c’è Pandev che è l’unico che gioca ancora".

E poi racconta: "Io non ho mai fatto una dieta, ma dovevo stare attento. Quello che mi faceva arrabbiare di più era vedere Zanetti che aveva un fisico pazzesco eppure mangiava tantissimo, aveva dei piatti di pasta così, mangiava tante fette di pane, non so come facesse. In Italia si fa molta fatica a tenersi in linea".

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Sezione: News / Data: Sab 15 maggio 2021 alle 23:56
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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